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L’Ucina in alto mare

Le dimissioni del presidente Perotti non ricompattano l’associazione – E anche il gruppo Ferretti preannuncia la rinuncia al salone italiano – Le posizioni

GENOVA – La notizia ufficiale, ribadita la settimana scorsa all’importante salone nautico di Dusseldorf, è che il Salone di Genova si terrà dal 30 settembre al 5 ottobre prossimo.
[hidepost]L’hanno detto, usando toni di ottimismo (forzato?) il neo-presidente di Ucina Lamberto Taccoli e il presidente di Saloni Nautici Spa Anton Francesco Albertoni. Sottolineando entrambi che ci sono già prenotazioni importanti e spazi adeguati.
Ma la vera notizia, dopo le clamorose dimissioni del presidente di Ucina eletto solo da pochi mesi Massimo Perotti (Sanlorenzo Yachts) è che si sta delineando una spaccatura storica tra gli esponenti della grande nautica, che hanno spinto (per adesso invano) per spostare il Salone di Genova a maggio, e quelli della nautica “minore” che hanno confermato il Salone a ottobre, sposando anche le esigenze dell’Ente Fiera. Una spaccatura che secondo Il Sole-24 Ore sta creando altri importanti vuoti nella prossima rassegna genovese dopo il forfait dato già l’anno scorso dal gruppo Azimut/Benetti e del cantiere Baglietto di Gavio: con la probabile rinuncia anche del gruppo Ferretti e dello stesso Sanlorenzo di Perotti, che l’anno scorso aveva fatto un notevole sforzo di partecipazione con una decina di scafi. E altri potrebbero seguire.
Si delinea dunque l’ipotesi – l’anno scorso accantonata, ma a quanto pare non cancellata – di due saloni distinti e più specializzati, uno a maggio per i grandi yacht e uno a ottobre per il resto della nautica? L’Ucina respinge ancora con forza l’ipotesi, anche perché è difficile reggere lo sforzo economico che oggi è distribuito (sia pure con notevoli sofferenze) tra grandi e piccoli. Bisogna anche considerare che Genova non è sola a proporre la nautica: oltre allo storico Dusseldorf, dove peraltro le barche sono in genere di taglia medio-piccola (ma non mancano i grandi) i maxi-yacht hanno ormai come appuntamenti principali i saloni di Cannes, di Montecarlo e di Miami, dove da anni si sono spostati i potenziali clienti anche in seguito alla demenziale politica fiscale dell’Italia. Difficile credere che basterebbe spostare a maggio il Salone di Genova – come invece auspicava anche di recente Alessandra Vitelli, a nome del gruppo Azimut – per riaprire ai grandissimi costruttori di yacht. Ma Alberto Galassi, amministratore delegato della galassia Ferretti (oggi in mano ai cinesi) è stato anche lui molto chiaro: “Se il Salone di Genova manterrà la formula dell’anno scorso, per noi non va bene. E non ci saremo, perché il nostro interesse per Genova – ha ribadito – si è ridotto al lumicino”. Una dichiarazione durissima non solo perché preannuncia il “niet” del gruppo alla prossima edizione del Salone di Genova: ma anche perché l’attuale presidente di Ucina in sostituzione del dimissionario Perotti, cioè Lamberto Taccoli, è espressione proprio del gruppo Ferretti. Il che potrebbe preannunciare le sue dimissioni e una nuova, devastante crisi al vertice dell’Ucina.
A.F.

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Pubblicato il
28 Gennaio 2015

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