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Nella Darsena Toscana in festa per “Al Rawdah” ultimo appello di Rossi per la piattaforma Europa

Il governatore della Toscana ha ricordato che i tempi per il nuovo porto containers sono ormai stretti – Gallo di Uasc: vi portiamo le navi, ora sta a voi riempirle – Il terminal annuncia due nuove super-portainer entro la fine dell’anno – La soluzione per le porte vinciane

Nella foto: (da sinistra) Enzo Raugei, Luigi Negri, Monica Bellandi e Filippo Gallo.

LIVORNO – Dal presidente della Regione Enrico Rossi ai principali protagonisti della vita del porto: tutti a salutare, venerdì scorso al Terminal Darsena Toscana, la prima “toccata” dell’araba “Al Rawdah”, la più grande unità fullcontainers mai entrata nel nostro scalo, che ha inaugurato il servizio “pendolum” della compagnia Uasc tra il Medio Oriente, l’Italia e gli Stati Uniti, già illustrato nel nostro giornale di sabato scorso.
Una grande nave per una compagnia che da regionale – come ha spiegato il suo manager numero uno per l’Italia Filippo Gallo – sta diventando globale, con un numero record di navi ordinate e prossime destinazioni anche per l’Australia – Lunga 306 metri, larga 40 e con una portata massima di 6.916 contenitori teu, la “Al Rawdah” è stata infilata di precisione nella strettoia del Marzocco dal capopilota Salvatore Vasta, avendo solo una quindicina di metri di acqua libera a dritta e a sinistra.
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Nella foto: Al Rawdah all’ingresso in Tdt.

Anche la rotazione nel bacino di evoluzione è stata una manovra di alta classe, con la prua pressoché a sfiorare la sponda est.
Manovra perfetta, bella festa sul terminal (con Enzo Raugei e Luca Becce impegnati con i tanti ospiti: e con la battuta scherzosa di Becce che ha ricordato anche la recente festa per il ritorno della Zim schernendosi sul fatto che “Stiamo facendo molte feste, il che non è nella nostra natura di operatori portuali”. Ma più seriamente, ha anche annunciato l’arrivo entro l’anno di due nuove, grandi portainers in banchina capaci di lavorare sulle più moderne unità fino a 18 file di containers) e grande commozione di Luigi Negri, numero uno della società Gip di Genova maggiore azionista del terminal. Gli interventi istituzionali sono seguiti nell’ordine con il presidente della Regione Enrico Rossi, il presidente dell’Autorità portuale Giuliano Gallanti (che ha ricordato i 60 cantieri aperti sul porto e il vantaggio unico del porto di Livorno di avere una vasta area libera alle spalle, da collegare più rapidamente possibile con lo “scavalco”), l’ammiraglio Arturo Faraone comandante del porto (“I risultati di oggi sono merito di un lavoro di squadra”) e Filippo Gallo per Uasc. Significativo, oltre alla soddisfazione per il nuovo servizio, l’invito di Gallo: abbiamo portato questo nuovo importante servizio e questa grande nave a Livorno, adesso sta agli operatori e ai clienti riempirla insieme alle altre che verranno. Sottinteso: stiamo sondando il mercato, Livorno non ci deluda.
Alla cerimonia era atteso anche il sindaco Nogarin che ha però inviato, per un saluto, l’assessore al personale Francesca Martini. Da parte sua il governatore Rossi non ha mancato di accennare, nel suo intervento, di aver lavorato a Roma fianco a fianco con Nogarin sulla “emergenza Livorno” per chiedere al governo i 170 milioni necessari al progetto della piattaforma Europa. Milioni che devono necessariamente integrare quelli stanziati dalla Regione nel bilancio 2015 (“Il più grande intervento non solo della nostra Regione ma dalle regioni italiane per un porto”) e quelli dell’Autorità portuale se si vuole che la piattaforma Europa parta con i lavori entro il 2015. Termine entro il quale “o si fa l’Italia o si muore”, come disse Garibaldi ai Mille: nel senso che se il 2015 passa senza concludere tutta la parte propedeutica alla Piattaforma scadono i finanziamenti e il porto deve accontentarsi di un ruolo calante, almeno per i contenitori. Rinunciando per sempre a rimanere nel network europeo dei “core ports”. Rossi ha poi avuto parole di elogio per il Terminal Darsena Toscana, ha parlato delle nuove linee come segnale concreto di rilancio del porto e di “speranza da ritrovare per Livorno”, ha ringraziato l’Autorità portuale e l’Autorità marittima per i lavori, i dragaggi e la recente ordinanza dell’ammiraglio Faraone che ha facilitato ulteriormente l’accesso delle grandi navi. Ha anche annunciato una “leggina regionale” per risolvere l’eterna questione delle porte vinciane – visto che in dieci riunioni tra livornesi e pisani non è stato possibile risolvere il problema della gestione e del regime di chiusura – e salvare così i fondali del porto. Ed ha chiuso l’intervento ribadendo che all’impegno delle istituzioni e degli imprenditori deve anche corrispondere, “renzianamente parlando” un patto per la competitività che deve investire anche il mondo del lavoro.

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Pubblicato il
28 Gennaio 2015

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