Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Caratterizzare i sedimenti senza criminalizzarli tout court

Le linee guida per la nuova normativa di riferimento sui dragaggi nei porti italiani

Francesco Messineo

ROMA – “Esiste oggi un livello di conoscenza scientifica tale – ci ha detto Francesco Messineo in margine al convegno – che ci permette di classificare bene i sedimenti andando a distinguere quella piccola percentuale di questi, che richiede una gestione attenta per l’ambiente e smaltimenti costosi, dall’altra larga parte che può essere gestita in modo più semplice ed economico”.
“Fino ad oggi l’unica opzione nei porti SIN è stata quella più costosa – afferma Messineo – ma ora esiste una nuova disponibilità da parte del ministero dell’Ambiente. In questo convegno abbiamo sentito che tutto il mondo scientifico è d’accordo sul più realistico approccio: così l’Ispra e così le Regioni. A questo punto finalmente possiamo fare la sintesi delle metodologie più adeguate: chi propone di fare i dragaggi ovvero le Autorità portuali facciano bene le caratterizzazioni, in particolare le prove eco-tossicologiche dalle quali oggi si può capire se i sedimenti sono o non sono tossici.
[hidepost]Il ministero dell’Ambiente insieme alle Regioni devono da parte loro prendersi la responsabilità di creare una normativa quadro che di fatto non c’è; mentre al contrario esistono solo tante norme disorganiche. Tante competenze sono state trasferite alle Regioni che però non sempre hanno una normativa propria ed aspettano quella di riferimento dello Stato. E’ quindi arrivato il momento che si faccia una disciplina unica che valga sia per i porti SIN che per i SIR; e che soprattutto consenta di gestire le sabbie di risulta in modo ragionevolmente economico, non soltanto per facilitare i dragaggi ma anche per poter utilizzare questi materiali per uso ambientale come i ripascimenti. Con le norme attuali nei SIN questo utilizzo è impossibile, a dispetto delle analisi, anche quando queste dicono che i materiali sarebbero idonei.
Ci vogliono quindi norme – conclude Messineo – che autorizzino quello che la scienza rende evidente”.
Cinzia Garofoli

[/hidepost]

Pubblicato il
21 Febbraio 2015

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio