Visita il sito web
Tempo per la lettura: 4 minuti

Piattaforma Europa, si parte: e segue l’impegno per i ro/ro

Entro aprile la gara internazionale con il project-financing per il nuovo porto dei containers – Razionalizzare e aumentare le aree e le banchine per le Autostrade del mare come chiede Grimaldi – Le sinergie con Piombino

Giuliano Gallanti

LIVORNO – E’ soddisfatto Giuliano Gallanti, presidente (in scadenza dal primo mandato tra una decina di giorni) della Port Authority labronica. Soddisfatto perché gli è riuscito di dare al porto un piano regolatore atteso da 62 anni. Ma più soddisfatto ancora perché capisce, lui che è genovese, di aver acceso i razzi di decollo a un porto che adesso può scalare le classifiche non solo nazionali, ma almeno europee. Anche se il piano regolatore è solo un insieme di proposte che vanno riempite di fatti. E non basterà la Piattaforma Europa a far riguadagnare a Livorno i tanti anni sottotono.
[hidepost]Presidente, il rilancio di Livorno grazie a un genovese sembra una boutade…
“Intanto non sono un genovese; o meglio, sono nato a Genova ma la mia origine è sul lago di Garda. Poi credo sia davvero da superare questa guerra dei campanili, in un’ottica di portualità almeno nazionale. Voglio anche aggiungere che Livorno ha fatto con il nuovo piano regolatore un bel salto avanti, ma forse i livornesi non hanno ancora capito tutti che c’è l’occasione storica, dovuta a una serie di fortunate circostanze, per lavorare tutti insieme e per smetterla con i “pollai”. A Livorno siamo già benedetti dalla geografia, tra poco avremo il primo collegamento diretto su ferrovia tra il porto dei containers e la rete nazionale, va avanti il progetto dello “scavalco” per collegare in diretta alle banchine anche il retroporto di Guasticce; e voglio ricordare che nessuno dei porti concorrenti ha alle spalle un’area libera dalla città, per un futuro senza accerchiamenti urbani. Una volta ribaltato verso il mare il porto dei containers con la Piattaforma Europa, torneremo ad essere uno degli scali più appetiti del Mediterraneo. E l’hanno capito subito le tante compagnie che sono tornate a mettere il cappello sulle nostre banchine: da Zim a Uasc, da Msc a Maersk…
Un quadro rassicurante. Ma la Piattaforma Europa è al momento ancora solo un disegno sulla carta e mancano almeno la metà dei soldi per farla.
“E’ vero solo nell’ottica di chi ancora pensa che le grandi infrastrutture portuali debba farle lo Stato. O meglio: solo lo Stato con i soldi pubblici. Se ci guardiamo intorno, non solo in Europa, i grandi porti moderni nascono tutti con altrettanti grandi investimenti privati. Esattamente quello che stiamo avviandoci a fare, con in più una solida base di interventi pubblici già garantiti. La gara che stiamo preparando prevede un project-financing: e tutti gli indicatori di settore confermano che c’è un forte interesse di grandi gruppi ai quali l’investimento non fa paura”.
Uno dei segnali è arrivato dalla nuova Cilp, con l’ingresso dei gruppi Neri e Negri che ha nel mirino proprio la Piattaforma Europa.
“Non ne hanno fatto mistero e mi fa piacere che ci sia una forte iniziativa anche livornese, visto che oltre ai Neri lo stesso Luigi Negri oggi è livornese con il suo terminal Tdt. Ma sono convinto che ci saranno anche altri forti competitors. E lo sapremo presto perché spero di bandire la gara entro la fine del mese.”
Rimane il non piccolo problema di consolidare le vasche di colmata, senza le quali non parte niente…
“Sono lieto di darle la buona notizia che la Regione, nelle competenze che le ha assegnato il SIR, ha autorizzato a “bucare” l’impermeabilizzazione che fino ad oggi ha impedito di consolidare i fanghi. E sarà la soluzione, che mi auguro definitiva e veloce”.
Presidente, non per fare la parte del diavolo: ma il porto di Livorno non è solo containers, anzi è il primo in Italia per i ro/ro, nel tante volte annunciato sviluppo delle Autostrade del mare, grazie specialmente all’armamento Grimaldi. E i ro/ro soffrono.
“E’ vero, e il porto dei ro/ro sarà il prossimo tema del nostro impegno. Nel piano regolatore abbiamo già indicato che occorre sviluppare un settore dedicato, che comprenderà molte (e spero tutte) le aree comprese tra la sponda Est della darsena Toscana e il canale industriale fino alla Sintermar ed oltre. Stiamo lavorando in queste ore proprio su uno dei temi caldi, con Seatrag. Ma il problema dei ro/ro è che si tratta di un comparto estremamente parcellizzato, dove purtroppo sembra prevalere ancora in alcune realtà la vecchia mentalità dello strapparsi il lavoro l’un con l’altro in una specie di suicidio tariffario che fa male ai protagonisti e al porto. Il nostro sforzo, oltre che la programmazione territoriale, punta anche a trovare formule di cooperazione tra i soggetti. L’esempio Cilp-Neri-Negri dovrebbe insegnare a tutti”.
Nel piano regolatore il porto dei ro/ro farebbe perno su Darsena 1 e canale industriale: ma siamo già sullo stretto oggi e per domani sono richieste ben altre larghezze.
“Vero, ed è anche per questo che la piattaforma Europa prevede anche un successivo step. Però abbiamo già programmato alcuni allargamenti del canale industriale resecando i punti più problematici. E nelle prospettive rimane la sponda Est della Darsena Toscana: senza considerare che domani, una volta trasferiti i containers e il Tdt nella piattaforma Europa, ci sarà anche la sponda Ovest…
Sulla quale però hanno già messo il cappello i traffici dei forestali, mentre sulla sponda Est dovrà anche migrare il terminal Tco dei rinfusi…
“Non c’è porto con i propri dinamismi dove la coperta non appaia, su alcuni settori, troppo corta. Dare risposte soddisfacenti ai ro/ro, che sono – e lo ripeto – molto importanti per il nostro scalo – è la nostra prossima priorità. E le assicuro che ci stiamo lavorando con decisione”.
Tra poco più di una settimana all’hotel Phalesia di Piombino si parlerà di interportualità tra i due scali, che secondo la bozza di riforma portuale potrebbero diventare un sistema unico…
“Sono convinto che sia nella logica delle cose una stretta interdipendenza tra i due porti, nel nome della specializzazione. Stiamo già facendo molte cose insieme, a partire dalla promotion internazionale come a Miami. Realizzare un vero “sistema portuale” Livorno-Piombino è un obiettivo non solo possibile ma necessario, nel nome della divisione dei compiti. Nella mia esperienza al vertice dell’associazione europea dei porti ho visto come le sinergie tra scali siano fondamentali per la logistica: e due grandi porti a meno di 40 miglia di distanza sono un’altra chance da giocare al meglio”.
Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
4 Aprile 2015

Potrebbe interessarti

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora