Porto Franco Trieste Confetra sollecita
Occorre accelerare la definizione della gestione dei siti
TRIESTE – Il presidente della Associazione degli Spedizionieri del porto di Trieste, dottor Stefano Visintin, ha ribadito che l’associazione è sempre stata ferma nella sua difesa del Porto Franco, anche quando tutti gli altri, o quasi, indicavano nel regime di porto franco addirittura un freno allo sviluppo del porto. Ora, avendo disgiunto il regime del porto franco dalla sua fisicità insistente nelle aree del Porto Vecchio, quasi tutti riconoscono che si tratta di un asset da valorizzare.
[hidepost]L’ASPT ASTRA FVG, sollecita da tempo in tutte le sedi politiche un intervento legislativo che riconosca definitivamente in capo all’Autorità Portuale di Trieste i poteri di amministrazione, organizzazione e promozione del Porto Franco internazionale di Trieste come stabiliti dal Trattato di pace di Parigi del 1947, ed in particolare che vengano chiaramente attribuiti al presidente della Autorità Portuale di Trieste i poteri del direttore del Porto Franco stabiliti negli articoli da 1 a 20 del Trattato predetto.
Siamo in attesa fin dal 1994 dell’emanazione del decreto ministeriale previsto dall’art. 6, comma 12, della legge n. 84/1994, con cui si doveva stabilire l’organizzazione amministrativa per la gestione dei punti franchi del Porto di Trieste.
La revisione della legge n. 84/1994, di cui si parla da anni, continua ad essere rimandata. Oggi si parla di “non prima del dicembre 2015”.
Il Porto Franco Internazionale di Trieste – dice Visentin – non può continuare ad aspettare oltre.
L’Associazione degli Spedizionieri del porto di Trieste ritiene che la normativa vigente consenta alla Autorità Portuale ed al commissario del Governo nella Regione Friuli Venezia Giulia di adottare autonomamente i provvedimenti necessari per definire l’organizzazione amministrativa per la gestione dei punti franchi del Porto Franco di Trieste, nonché i relativi poteri del presidente della Autorità Portuale di Trieste/direttore del Porto Franco, le modalità per lo spostamento del Punto Franco Vecchio e l’individuazione delle nuove aree in cui attivare il o i nuovi Punti Franchi.
Essendo così individuato nella Autorità Portuale di Trieste e nel suo commissario il soggetto amministratore e garante dello speciale regime del Porto Franco, l’ASPT ASTRA FVG auspica che si dia finalmente piena attuazione alle prerogative del Porto Franco medesimo, inclusa la possibilità di effettuare all’interno operazioni di manipolazione e di trasformazione industriale.
Premesso che, fatta eccezione per il “Punto Franco Industriale”, i Punti Franchi del Porto Franco di Trieste devono essere soggette alla amministrazione della Autorità Portuale di Trieste, l’Associazione ritiene ciò faciliterà il cosiddetto ”trasferimento” del regime di porto franco dalle aree del Punto Franco Vecchio ad altre aree site nell’ambito territoriale della provincia di Trieste, nella misura in cui si tratti di aree portuali adeguate ai traffici commerciali marittimi o di aree retroportuali funzionalmente collegate alle aree portuali.
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