Dal Propeller e dall’Asamar l’analisi logica della crescita
Unanime impegno ad accelerare i tempi per l’approvazione e insieme stimolo per lo sviluppo del “sistema” portuale della costa Toscana – Gli interventi anche sui temi dell’energia con focus sull’hub GNL del terminale OLT

Nella foto: (da destra) Sergio Costalli, Luca Becce, Massimo Provinciali, Maria Gloria Giani, Laura Miele, Massimo Ricasoli e Luigi Giuliano.
LIVORNO – Guardare al cluster marittimo del prossimo futuro nella proiezione del “sistema” portuale della costa Toscana. Ovvero, a margine di un dibattito che nei giorni scorsi – anche in comitato portuale – si è incartato su polemiche di dettaglio per la Piattaforma Europa (polemiche incentrate sui fondali futuribili di un progetto futuribile, tutte e unicamente da parte del Comune) il richiamo arrivato dal “Brain storm” di Asamar e Propeller in Camera di Commercio è stato unanime: non facciamoci del male, la Piattaforma Europa è l’unica e determinante soluzione per mantenere il porto di Livorno nel range dei grandi.
[hidepost]Scatenare la rissa su dettagli ancora da definire, mettere a rischio la credibilità del progetto su cui per la prima volta stanno convergendo importantissime risorse pubbliche, rompere una unanimità di vedute e di spinte a correre con dubbi o peggio senza alcuna base di studio, alla fine rischia di incorrere nel suicidio. Nella sostanza: possibile che quando stiamo indicando come obiettivo la Luna, ci sia chi si ferma a criticare il dito?
In Camera di Commercio, dopo la presentazione del tema – porto di Livorno, prospettive nelle infrastrutture e nell’energia – da parte della presidente del Propeller Maria Gloria Giani Pollastrini e dell’Asamar Laura Miele, la prima “sparata” contro chi fuori dal coro ha messo tutti i dubbi sulla piattaforma Europa – ovvero il sindaco Filippo Nogarin – è venuta dal presidente della Camera Sergio Costalli. Duro e diretto, come sempre, ha ricordato che le grandi strategie economiche sul territorio si fanno lavorando tutti insieme, e che ogni voce dissidente può innescare ricadute pericolose, utili a concorrenti o a bastian contrari. Concetto ribadito subito dopo da Giuliano Gallanti, presidente della Port Authority. Nella sostanza: occhio perché lo shipping mondiale è in rete in real-time, sa tutto e su un progetto come quello livornese ha già le antenne rizzate e la notizia che il Comune può mettersi di traverso favorisce i competitors. Gallanti ha anche ricordato che nei prossimi giorni ad Atene l’Europa del mare farà il punto su progetti e prospettive anche sull’energia e sui porti: arrivarci con una volontà unanime di proiettare Livorno nelle grandi strategie europee e mediterranee è indispensabile.
Così anche il capitano di vascello (Cp) Nerio Busdraghi, vicecomandante della Capitaneria: l’impegno sulle infrastrutture è fondamentale, come quello per la collaborazione del personale, che vede la Capitaneria impegnata perché Livorno stia al passo con i tempi e le esigenze dello shipping. Intermezzo di Laura Miele, presidente di Asamar: il futuro della toscana passa dal mare, in pochi mesi i due porti livornesi sono passati da una realtà minimalista a un grande progetto di “sistema”, nel quale c’è anche la prospettiva di una “zona franca”, da definire ma piena di promesse. E’ seguito l’intervento di Luca Becce, AD del Terminal Darsena Toscana. Ha usato un termine forte per commentare i “niet” del sindaco intorno ai dettagli della Piattaforma Europa: si è detto “sbigottito”, perché rischiare di frenare un così grande protetto diventa un delitto quando Livorno è l’unico tra i porti dell’alto e Medito Tirreno – ha citato Savona, Genova e anche La Spezia – ad “avere tutto” per fornire le risposte richieste dai traffici marittimi e dalla logistica del prossimo futuro. I fondali a 18 invece che a 16 metri? Per il target cui guarda Livorno basterebbero 16 ma ben vengano 18, valutando bene il rapporto tra costi e ricavi, ma è fondamentale – ha ribadito – che si instauri un criterio di dragaggi continuativi, perché altrimenti siamo alla pura teoria.
Massimo Ricasoli dell’Agenzia delle dogane ha parlato di quanto già si è evoluto il “sistema” con il pre-clearing anche sui ro/ro, l’informatizzazione, i nuovi protocolli. Sulla “zona franca” si è tenuto in posizione d’attesa: è una scelta che spetta alla politica, può avere vantaggi ma anche qualche problema. Da chiarire. Focalizzata sui temi dell’energia l’intervento del condirettore di Confindustria Luigi Giuliano: costa enormemente troppo, ma ci sono prospettive interessanti legate anche alla piattaforma OLT (come hub di rifornimento del GNL anche alle navi e ai depositi costieri) e alla ricerca con i partner locali – che già ci sono – di una nuova efficienza energetica del porto.
Intervento finale, ovviamente di spessore, quello con cui Massimo Provinciali segretario generale dell’Autorità portuale ha fatto la sintesi di quanto l’istituzione sta facendo per il futuro del porto. In vista del prossimo aggiornamento del POT, che recepirà a giugno le novità elaborate anche con le associazioni degli operatori, Provinciali ha presentato i progetti inviati a Bruxelles – dal “Raccordo” di recente illustrato nel nostro Quaderno, ad “Erica” e alle varie articolazioni dell’informatica di servizio, del TPCS per la velocizzazione degli scambi dati, fino al disegno del varco doganale unico, della “banchina lunga” con il retroporto Vespucci e con il Sea terminal LNG di Olt. In sostanza: a Palazzo Rosciano si lavora su decine di tematiche che la città conosce poco e che spesso vengono viste singolarmente, senza apprezzarne il valore di uno sviluppo “di rete”.
In chiusura, l’unico sindaco (anche se è oggi un ex, sia pure di peso) ad aver partecipato all’incontro: Gianni Anselmi di Piombino, uno degli artefici (con Luciano Guerrieri che ha mancato l’appuntamento per una convocazione al ministero) del “miracoloso” rilancio di quel porto. Lapidario il suo pensiero: la ripresa della Toscana passerà dalla costa e dal sistema portuale, metterle i bastoni tra le ruote è irresponsabile.
A.F.
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