La rissa, i dossier, il clima
LIVORNO – L’ho già scritto e l’hanno scritto tutti i quotidiani livornesi: avrebbe dovuto essere la presentazione della prima fase della Piattaforma Europa, affidata in particolare ai tecnici. E’ stato invece una specie di duello, se non rusticano – coltelli e mazze – poco ci è mancato.
[hidepost]Un duello politico, duro e in alcuni punti a un pelo da diventare una rissa – sia pur tra gentiluomini, che si prendono a schiaffi ma con classe – e con una seconda parte tecnica, non scevra anch’essa di spunti ironici e polemici – ci ha pensato il direttore di Ocean Shipping Consultant – tanto che qualcuno alla fine ha preannunciato una coda di strascichi in tribunale. Speriamo di no, modi e tempi non aiuterebbero.
Nogarin non c’è andato per il sottile. Nel suo intervento dopo quelli del coordinatore del dibattito Massimo Provinciali (che gli ha subito messo la prua addosso) e del presidente dell’Authority Giuliano Gallanti il sindaco ha chiarito subito il primo concetto: considera anch’egli la Piattaforma Europa fondamentale per la crescita dell’economia non solo di Livorno: ed ha ricordato di aver votato in consiglio comunale la delibera che l’ha varata (contro le tante astensioni e i due no del suo stesso gruppo: cosa che poi ha dato a Provinciali l’estro per una sculacciata non male a chi si astiene su temi di tale importanza, tradendo – ha detto – il mandato di chi li ha eletti per fare scelte e per prendersi le relative responsabilità). Il vero problema, ha detto il sindaco, è che non l’hanno convinto – e non hanno convinto la sua “ghost writer” – né degli studi di Ocean Shipping Consultant né di D’Appolonia, l’uno sul piano tecnico e l’altro su quello della valutazione tecnico-finanziaria dell’opera. E ci ha messo su, nell’espressione dei suoi dubbi, un carico da novanta: studi costati troppo, infarciti di banalità, di qualità bassa, con la relazione di OSC “in inglese maccheronico”, e con qualche dubbio di “conflitto d’interessi” in quanto contenenti giudizi espressi da chi è stato anche progettista. Ancora: proiezioni di crescita dei traffici fantasiose e “poco credibili”, tempistiche di realizzazione non realistiche, informazioni chieste ma non ottenute da chi rappresenta la città. E malgrado una ulteriore piccata replica di Massimo Provinciali, che ovviamente ha voluto contestare punto per punto le accuse (“Critiche documentate per favore, non solo basate su opinioni personali, specie quelle tecnico-finanziarie”) Nogarin ci ha nuovamente picchiato ancora più duro: il documento di OSC contiene errori gravi “che elencheremo in un nostro dettagliato dossier”, in molti passaggi è un “copia e incolla vergognoso”, ha grafici che danno indicazioni in contrasto, va riportato a un livello qualitativo che deve salire.
Per farla breve: dopo il bazooka, una specie di ramoscello d’olivo: il sindaco ha invitato a mettersi a un tavolino tutti insieme per valutare “serenamente” dove migliorare e cosa cambiare: perché si tratta di spendere soldi dei cittadini, soldi pubblici. Con l’ultima stilettata: soldi pubblici che sono tanti, nelle promesse, ma alla fine solo attraverso mutui decennali che ovviamente costeranno sempre ai cittadini. Voce del popolo: le osservazioni del sindaco non sono farina del suo sacco ma della sua candidata all’Authority. Insomma, è conferma che ci sarà Guerra fino in fondo.
Sia Massimo Provinciali sia Giuliano Gallanti ovviamente non sono stati lì a incassare. Provinciali, con l’irruenza solo formalmente contenuta di chi s’è visto massacrare a fondo il proprio “figlio”, ha controreplicato punto per punto, con amarezza e qualche sarcasmo. Bassa qualità del lavoro delle due società di consulenza, scelte tra l’altro per gara e a livelli tra i più apprezzati in chiave internazionale? E con che spudoratezza si è scesi a criticare l’Authority e i suoi 80 dipendenti che in questi quattro anni si sono spesi a preparare decine di gare per centinaia di milioni senza che ci sia mai stato un ricorso. Sgarbate sono state definite da Provinciali le velate accuse di “conflitto d’interessi”. Il sindaco ha dubbi sulla correttezza degli atti? Si rivolga – l’hanno sfidato sia Provinciali che Gallanti – alla Procura della Repubblica. La difesa dei lavoratori? In questi anni, malgrado la crisi, non si è perso un posto di lavoro per provvedimenti dell’Authority, si è salvata e rilanciata l’agenzia interinale ALP, sono ripartiti i traffici portuali (+16% il movimento generale nel primo trimestre), si è concretato il piano regolatore che aspettava da 60 anni.
Gallanti, più pacato ma altrettanto risentito, ha replicato anch’egli: OSC è tra le società di consulenza più considerate a livello mondiale, la stessa Cassa depositi e prestiti ha valutato positivamente le considerazioni economiche di D’Appolonia, i loro studi saranno presentati prossimamente anche a Londra allo shipping internazionale. Con un amareggiato memento finale: attenti perché agli occhi degli investitori mondiali, che oggi guardano alla Piattaforma Europa, un’atmosfera di scontro istituzionale sul progetto è peggio di presentarsi con fondali di soli 6 metri; dove esiste un clima interno non collaborativo pochi se la sentono di rischiare i grandi investimenti necessari. Piccolo dettaglio: all’incontro, tra il pubblico, sedevano osservatori di gruppi come Ansaldi e Condotte, tra i primi costruttori di porti, investitori internazionali e banche. Vorrà dire qualcosa?
Antonio Fulvi
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