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Formazione e grandi infrastrutture obiettivi primari della Spedimar

Livorno come porto multipurpose ma con spiccata vocazione per i containers – L’attesa dello scanner e del “centro servizi” – Gli interventi di Giuliano Gallanti e dell’assessore comunale Alessandro Aurigi

Nella foto: (da sinistra) Torsten Nolting, Alessandro Aurigi, Gloria Dari, Giuliano Gallanti e Piero Lazzeri.

LIVORNO – La recente assemblea generale della Spedimar ha avuto per la prima volta una parte pubblica, questo per la precisa volontà di essere accanto alla città nel momento complesso che sta vivendo. Lo ha spiegato la presidente Gloria Dari nella sua relazione sottolineando come la categoria degli spedizionieri, pronta “ante litteram” a recepire cambiamenti ed innovazioni per tenere il passo e far fronte alle esigenze mutate e mutanti del mercato, avverta l’esigenza di promuovere un dialogo costruttivo che porti all’unione di tutte le forze e così poter superare gli ostacoli in un momento strategico come l’attuale.
[hidepost]Invitati non a caso i vertici del Comune, dell’Autorità Portuale oltre ad esponenti di calibro nazionale ed internazionale come il presidente della Fedespedi Piero Lazzeri e l’amministratore delegato per l’Italia della Hapag Lloyd, quarto gruppo mondiale per capacità di contenitori trasportati, Torsten Nolting.
La relazione della presidente è partita dall’analisi dell’andamento 2014 del settore nel contesto economico mondiale che conferma, a livello nazionale, il trend positivo del 2013 nel traffico merci, in particolare nel secondo semestre. Si rileva la tendenza positiva delle esportazioni del primo trimestre 2015 (+3,2% rispetto allo stesso periodo del 2014) ed anche quella, modesta ma importante come segnale di ripresa, del 2,2% nelle importazioni. L’impulso alle esportazioni dovuto agli effetti dell’intervento della Bce e della perdita del valore dell’euro sul dollaro, nel confermare i Paesi della UE nostro mercato di riferimento, si concretizza in un notevole aumento del commercio verso il Nord America e l’Estremo Oriente; la riduzione si registra nei confronti di Russia e Nord Africa per problematiche politiche, Turchia e Centro-Sud America.
Ma al di là delle analisi e delle statistiche Gloria Dari ha puntato l’attenzione sulla necessità di innovazione e diversificazione per acquisire e difendere i traffici nel panorama di estrema competizione globale del mercato. “Per competere oggi è richiesto un altissimo livello di preparazione professionale, così come sensibilità verso i mercati e gli armatori e, in particolare – ha sottolineato – bisogna avere consapevolezza che la merce va dove ci sono i servizi efficienti”. E sul tema formazione l’attenzione di Spedimar è concreta: l’associazione, che raccoglie 100 imprese con oltre 1.500 addetti, dal 2010 la garantisce ai suoi associati, contribuisce a quella dei giovani da inserire nel mondo del lavoro e, partecipando ai bandi del fondo For.Te. ottiene finanziamenti grazie alla validità dei suoi progetti in continuo studio ed evoluzione. E’ recente tra l’altro l’approvazione del progetto For.Ma.Ri, risultato 2° nella graduatoria italiana, che assicurerà formazione ed aggiornamento per il prossimo biennio. “Il nostro porto, relativamente ai servizi – ha continuato Dari – ha dato esempio di notevole lungimiranza con il TPCS, un innovativo sistema che può e deve migliorare ancora il dialogo con gli operatori nell’ottica di un coordinamento continuo con essi”. Dari ha poi richiamato l’attenzione sulla necessità che altri servizi quali lo Scanner, il Centro Servizi, il coordinamento degli interventi di controllo degli enti frontalieri raggiungano perfetta efficienza. Attenzione anche all’uniformazione dei sistemi informatici in porto e fra i vari enti per un coordinamento operativo in vista della “National Single Window” e all’adeguamento di tali strutture alle esigenze dell’Unione Europea.
“L’offerta multi-purpose dello scalo labronico resta indubbiamente una risorsa nei confronti dei porti vicini ma non si può prescindere dalla netta tendenza dello scenario globale verso il settore container – ha detto la presidente Dari – e dobbiamo perciò investire in esso, incentivarlo, attraverso la creazione delle grandi infrastrutture già deliberate ed in via di definizione” ha concluso.
L’assessore all’urbanistica Alessandro Aurigi, in sostituzione del sindaco Nogarin impegnato al Mise, ha smentito con fermezza e pacatamente “le ipotesi che a più riprese sono state fatte circolare secondo cui il Comune sta remando contro questo progetto e di conseguenza, contro il rilancio della città ed il futuro di tanti lavoratori”. Al contrario ha confermato l’impegno “a far diventare il porto il più competitivo ed importante del Mediterraneo”. Ha detto anche che in ogni caso, per far questo, occorre avere il coraggio di fare critiche importanti ed in modo trasparente per puntare all’eccellenza dei progetti poiché in questa fase il porto e la città stanno scrivendo il loro futuro. Il commissario Giuliano Gallanti ha espresso la sua approvazione per quanto dichiarato dall’assessore e si è detto apertissimo ad ogni forma di collaborazione ed a contributi, anche critici, basati su elementi concreti, secondo i normali schemi istituzionali. Gallanti ha poi riportato i dati del primo trimestre sui traffici dello scalo, sostanzialmente riconfermati a maggio, tutti positivi (+ 32% containers, +7,8% rotabili, in aumento i forestali) tranne il settore crociere; ha avvisato che il bando per la cessione della Porto 2000 è stato finalmente pubblicato su La Gazzetta Ufficiale Europea e che partirà quindi la gara. Sul tema della riforma Gallanti ha auspicato l’apporto della categoria degli spedizionieri in quanto protagonisti del settore in grado di dare contributi realistici al disegno di programma; ha espresso invece perplessità sugli elementi cardine del testo ritenendoli in controtendenza alla visione europea volta ad una riduzione del ruolo centralistico e ad un rafforzamento delle autonomie delle autorità portuali. Tale rafforzamento acquista sempre maggiore rilevanza anche in considerazione degli effetti del gigantismo navale: la velocità con la quale aumentano le dimensioni dei cargo non è realisticamente ottenibile nell’adeguamento degli scali, e le autorità portuali diventano perciò elemento “di resistenza” in grado di offrire un sistema più ampio che riguardi anche la logistica del territorio, oggi più che mai di centrale importanza.
All’intervento dell’amministratore delegato della Hapag-Lloyd Italy Torsten Nolting che ha illustrato i numeri del gruppo armatoriale, molto presente a Livorno, è seguito quello del presidente di Fedespedi Piero Lazzeri incentrato, in relazione alla riforma e ai porti da essa selezionati, sulla necessità degli adeguamenti infrastrutturali richiesti dal gigantismo navale e su quella della riduzione drastica dei tempi ottenibile con miglioramento della viabilità ma soprattutto con l’innovazione informatica. A questo proposito ha citato l’esempio di Genova che grazie al sistema informatico ha ridotto da 16/17 minuti a 12 secondi l’entrata di un camion in porto.
Livorno fa parte dei “Top Eight” ha concluso Piero Lazzeri, e deve essere pronta a far fronte agli aumenti di traffici che porterà la Darsena Europa.
Cinzia Garofoli

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Pubblicato il
3 Giugno 2015

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