Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Ma il microtunnel non parte con i lavori

LIVORNO – Sembra la storia infinita di una maledizione: quella della famigerata strettoia del Marzocco che condiziona in larghezza, più ancora dei fondali, l’ingresso delle navi fullcontainers in Darsena Toscana.
[hidepost]Da mesi si sta dicendo che la strettoia ha i mesi contati, perché dopo anni ed anni di faticose trattative, è stato appaltato il lavoro del microtunnel sotto la strettoia con il duplice vantaggio di approfondire il canale a 13 metri e di allargarlo di almeno altri 30 metri. Come riferiamo qui a fianco, non è certo un lavoro veloce: occorrono di contratto 30 mesi, poco meno di tre anni, per completare le operazioni. Ma il problema nel problema è che i lavori sono stati assegnati ma non partono e non si sa quando partiranno. Pare che ci sia un contenzioso di ricorsi sulla gara: che ha bloccato l’avvio dei lavori stessi e che sta creando tutta una serie di allarmate reazioni nell’ambito dei clienti del porto dei containers.
Tra i più allarmati i vertici dei due terminal che operano in Darsena Toscana, per i quali l’allargamento della strettoia del Marzocco è davvero “conditio sine qua non” per poter mantenere gli impegni con le compagnie di navigazione loro clienti. C’è anche chi teme che l’operazione microtunnel faccia la fine di quella per il consolidamento della prima vasca di colmata: altra opera di cui si parla da anni, per la quale sono state a più riprese preannunciate soluzioni, ma ad oggi è ancora un’incognita sia nel sistema per risolvere il problema sia specialmente nei tempi. Con l’annesso assurdo che si arriverà a breve alla gara per la Piattaforma Europa avendo come base della stessa una specie di … palude impraticabile. Urgono risposte: ma ci sono?
Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
4 Luglio 2015

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio