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Rinnovata la concessione ai silos delle granaglie

Il traffico dei cereali rappresenta il 45% del movimento dei rinfusa nel porto e genera importanti ricadute economiche

Rodolfo Giampieri

ANCONA – L’occupazione continua ad essere uno dei punti di maggiore attenzione nel porto anconetano. Così nell’ultima riunione del comitato portuale è stato deciso all’unanimità il rinnovo della concessione sino al 2019 a Silos granari della Sicilia e SAI, relativa agli impianti di stoccaggio per le granaglie (i silos, appunto). La decisione è stata presa sulla base di un’approfondita analisi economica che ha evidenziato i benefici derivanti dal traffico di questi impianti, riassumibili nei dati seguenti: a fronte di una superficie occupata di poco più di 17.000 metri quadri, le due imprese generano circa 1,6 milioni di euro di imposte allo Stato e 4,5 milioni di euro di ricaduta economica e di ricchezza sul territorio all’anno. Il traffico di cereali rappresenta il 45% del traffico rinfusiero del porto di Ancona, con oltre 290.000 tonnellate movimentate nel 2014.
[hidepost]In particolare, l’attività di stoccaggio delle granaglie genera un rilevante indotto per il settore dell’autotrasporto locale, stante la frammentazione della distribuzione sul territorio regionale dei centri di raccolta, smistamento e produzione (industrie molitorie, allevamenti e mangimi). In base ai dati del ministero Infrastrutture e Trasporti, sono 40 i posti di lavoro soltanto nell’autotrasporto e servizi all’autotrasporto generati dai silos del porto di Ancona, a cui si aggiungono i 12 dipendenti diretti e i posti di lavoro generati dall’indotto (servizi alle navi, alle merci, riparazioni, etc.). Si tratta di almeno 60 addetti.
Le imprese, nella domanda di rilascio, hanno programmato investimenti per migliorare gli impianti tecnici di imbarco/sbarco e per aumentare la produttività e potenziare le condizioni di sicurezza.
Il presidente dell’Authority Rodolfo Giampieri ha dichiarato: “Il rinnovo delle concessioni è un atto che ha evidenti ricadute economiche positive sul territorio regionale, in un momento in cui la ripresa chiede di essere sostenuta con ogni mezzo per consolidarsi e che tutela lavoro ed occupazione. Per altri 4 anni queste imprese, che conoscono il porto di Ancona e le sue potenzialità, potranno operare implementando il loro piano industriale che prevede una crescita ulteriore dei traffici, con conseguente impatto positivo su tutto il territorio marchigiano. L’autonomia del porto di Ancona si difende tutelando in primis i traffici marittimi, il lavoro e l’occupazione che lo scalo genera. È opportuno rinnovare oggi le concessioni non rinunciando ad una importante fonte di lavoro e reddito per la crescita del porto. Sarà cura del Comitato Portuale, assieme all’amministrazione comunale e con gli strumenti urbanistici necessari, definire rapidamente gli obiettivi strategici che quell’area dovrà avere, tenendo conto degli scenari che il mercato ci pone davanti”.

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Pubblicato il
1 Agosto 2015

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