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Ancona, dragaggi “fast”

Primo scalo con fondale a -10,5 e forte crescita dei containers – Paroli alla segreteria generale

Rodolfo Giampieri

Matteo Paroli

ANCONA – Con l’ormeggio della portacontainer Jork Valiant, è iniziata la piena operatività del primo tratto di 335 metri (305 operativi) della Banchina Marche del porto di Ancona, denominata banchina 26.
Questo traguardo è stato reso possibile dal termine dei lavori di dragaggio parziale del bacino portuale antistante la banchina, e dalla pressoché contestuale consegna del molo di sopraflutto, che ha completato il nuovo accesso al porto di Ancona e la protezione lato mare della banchina.
[hidepost]Il nuovo accosto consentirà agli operatori del porto di accrescere la produttività e la rapidità delle operazioni di sbarco ed imbarco dei container, traffico che continua ad avere i ritmi di crescita più dinamici dello scalo (+14% nei primi 7 mesi del 2015).
Nel corso della conferenza stampa tenutasi contemporaneamente al primo ormeggio di una nave commerciale alla banchina, il presidente Rodolfo Giampieri ha espresso particolare soddisfazione per la rapidità con cui si sono svolti i lavori di dragaggio, svolti dalla Cooperativa San Martino di Chioggia, consistiti nell’approfondimento a -10,5 s.l.m.m. del bacino acqueo antistante la banchina (400 metri di lunghezza per 150 di larghezza).
Validato il progetto a dicembre 2014, il dragaggio è stato avviato il 22 giugno per concludersi il 27 agosto. Sono tutt’ora in corso i monitoraggi ambientali, svolti anche nelle fasi precedenti ai lavori e durante gli stessi, i cui dati hanno fin qui confermato la piena idoneità delle soluzioni tecniche individuate. “Stiamo procedendo celermente con le opere per l’ammodernamento del porto di Ancona – ha dichiarato il presidente Giampieri – interventi attesi dagli operatori e che in quest’ultimo periodo siamo riusciti ad accelerare, anche grazie alla forte collaborazione con la Regione Marche, il comune di Ancona e la Capitaneria di porto. Attori istituzionali con cui si è instaurato un positivo clima di collaborazione improntato alla responsabilità e all’approccio orientato al risultato. Essere riusciti a sbloccare un procedimento come quello dei dragaggi, allo stato attuale della normativa, è davvero un grande risultato, che ci consente di guardare con determinazione al prossimo obiettivo di portare il fondale antistante la Banchina Marche ai -14 metri previsti dal Piano regolatore portuale. Disporre della banchina 26 pienamente operativa consente al porto di Ancona di rafforzare il suo ruolo di volano per la competitività delle imprese che utilizzano lo scalo per l’import e l’export delle merci, oltre a permettere agli operatori del porto di poter rispondere con maggiore efficacia agli stimoli del mercato. Il porto si conferma sempre più nella sua dimensione strategica comunitaria, soprattutto nel contesto della macroregione Adriatico Ionica”.
Anche per il direttore marittimo delle Marche, ammiraglio Francesco Saverio Ferrara: “Sono pochi i porti italiani in cui negli ultimi anni sono state inaugurate banchine di queste dimensioni”. L’ammiraglio Ferrara si è inoltre congratulato perché i lavori sono stati svolti senza richiedere alcuna proroga, ed ha rimarcato la profonda metamorfosi che sta investendo lo scalo anconetano.
Dell’importanza della banchina 26 per sviluppare le attività dello scalo ha parlato anche Alessandro Archibugi, presidente dell’Associazione Agenti marittimi di Ancona. L’assessore al porto del comune di Ancona Ida Simonella ha dichiarato: “Per la città di Ancona questa è un’importante occasione di sviluppo economico e lavoro in un momento in cui l’economia locale ne ha davvero bisogno”.
I numeri della banchina 26
– Lunghezza operativa 335 metri (utilizzabili 305).
– Larghezza fascia operativa 45 metri da bordo banchina.
– Piazzale retrostante 35.000 metri quadri.
– Profondità fondale antistante la banchina 10,5 metri su livello medio mare.
I lavori di dragaggio
– Profondità fondale antistante la banchina 10,5 metri su livello medio mare.
– 86.000 metri cubi di sedimenti dragati e conferiti a mare in quanto pienamente compatibili con le disposizioni previste dalla normativa ambientale regionale.
– Circa 2 mesi per la fase dei lavori.
– Importo dei lavori: 1,25 milioni di Euro.

* * *

Il comitato portuale dell’Authority di Ancona sarà chiamato domani, giovedì 10, a ratificare la scelta del presidente Giampieri di nominare segretario generale l’avvocato livornese Matteo Paroli. Una scelta che premia la professionalità del giovane dirigente labronico (è del 1969) attualmente responsabile di uno dei più delicati settori dell’Authority portuale di Livorno: demanio, patrimonio, lavoro portuale, servizi tecnico-nautici e disciplina del lavoro in banchina. Paroli è stato anche segretario generale dell’Authority di Livorno nel 2005, ha diretto importanti master internazionali sulla logistica e da tempo collabora con istituti in vari paesi (compreso il Giappone) sulla formazione e le discipline del lavoro portuale.

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Pubblicato il
9 Settembre 2015

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