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Darsena Europa a Bruxelles (ma a Roma si fa melina?)

Preoccupa il ritardo emerso al MISE della conferma del contributo dello Stato all’impegno economico – Il pressing del presidente della Regione Toscana e i riti della burocrazia

Enrico Rossi

LIVORNO – Il conto alla rovescia per la presentazione a Bruxelles – in ambito rappresentanza della Toscana – del prossimo bando di gara per la Darsena Europa, è andato avanti nei giorni scorsi con qualche colpo di scena e parecchie polemiche. La presentazione è confermata per martedì prossimo 15, presente il governatore della Toscana Enrico Rossi, il commissario della Port Authority livornese Giuliano Gallanti e i due vicepresidenti italiani del parlamento europeo. Punto di forza del bando di gara, sul quale hanno lavorato da mesi gli advisor Ocean Shipping Consultants e D’Appolonia (Rina) sarà la garanzia di un contributo pubblico di circa 400 milioni (tra Regione, Autorità portuale e Stato Italiano) su un totale previsto di investimenti di circa 800 milioni.
[hidepost]E proprio su una parte di questi contributi “garantiti” c’è stata nei giorni scorsi, subito dopo l’ennesimo incontro al MISE nella commissione per il “protocollo Livorno” (l’accordo di programma per il rilancio dell’economia costiera) una polemica che ha coinvolto le istituzioni ma anche la parte politica. Nell’incontro, alle richieste dall’Autorità portuale labronica di un impegno formale dello Stato sul contributo di 50 milioni per la Darsena Europa, sarebbe stato risposto che occorre prima una istruttoria, presumibilmente in tempi non brevissimi. Il che non collima certo con la necessità di presentare martedì prossimo al mondo dei terminalisti internazionali interessati al bando una garanzia sulla parte pubblica delle spese già coperte. Preoccupato il commissario dell’Authority Giuliano Gallanti, che con il governatore Rossi va a metterci la faccia a Bruxelles: preoccupato (e polemico nei confronti del governo) il Comune di Livorno che ha diramato una nota al vetriolo a firma dell’assessore Francesca Martini, che ha partecipato alla riunione al MISE. Sembra che subito dopo sia intervenuto lo stesso governatore Rossi a Roma, chiedendo che l’impegno del governo – a sua volta garantito dal vicepremier Nencini- venga in qualche modo formalizzato prima di martedì.

* * *

Vista da parte degli imprenditori livornesi, che sulla Darsena Europa stanno puntando tutto – anche in relazione all’indubbio dinamismo che il progetto ha registrato da parte del mondo dello shipping verso il porto labronico – il nuovo intoppo non è fatto certo per generare ottimismo. Si spera comunque che si tratti dell’ormai nota discrasia tra le scelte della parte avanzata della politica e quelle della parte più conservatrice della burocrazia statale; che a sua volta opera con meccanismi superati, ma in vigore, di auto-garanzia sulle procedure. E l’occasione potrebbe essere davvero utile a chiarire una volta per sempre che le promesse da tempo ripetute dal premier Renzi di velocizzare i processi decisionali dello Stato non si arrestano alla fase di promesse ma diventano fatti. In questo caso, un fatto urgentissimo, su un tema come quello del grande progetto di ribaltare verso il mare il porto livornese (non solo dei containers) nel quadro della progettualità europea dell’ammodernamento della rete dei “core” ports. E’ sperare troppo?
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
12 Settembre 2015

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