Gian Enzo Duci (Presidente Assagenti)
Gian Enzo Duci, presidente Assagenti – e vicepresidente Federagenti dal luglio scorso – nell’intervista che segue ci spiega gli intenti che hanno spinto la più grande associazione italiana degli agenti marittimi, che quest’anno festeggia i suoi 70 anni di vita, ad impegnarsi nella realizzazione delle seconda edizione di quello che è oggi uno dei più importanti eventi dello shipping nazionale: la Genoa Shipping Week. Al di là delle indubbie soddisfazioni ci sono però anche delle amarezze.
Presidente, quali obiettivi vi siete posti al momento dell’organizzazione dell’edizione 2015 della Genoa Shipping Week? [hidepost]Con la scelta dei soggetti partner della Genoa Shipping Week – il Marocco come paese ospite e la Guardia Costiera come istituzione ospite – volevamo avere dei focus su determinati filoni del sistema marittimo trasportistico e, nello stesso tempo, volevamo poter spaziare a 360° su quelle che sono le tematiche centrali che il settore può portare avanti, anche in funzione dell’innovazione. In questo senso, il percorso distribuito durante la settimana delle varie iniziative cerca di progredire con un respiro trasversale. Nell’ambito invece delle analisi dei mercati abbiamo scelto di iniziare la manifestazione con una sorta di pre-opening mattutino a Milano, presso Assolombarda, mentre nel pomeriggio si svolgeva l’apertura in piazza Ferrari a Genova, quasi a voler dare il segnale che il sistema marittimo portuale in Italia ha un senso se è al servizio dell’industria; un concetto importante questo, purtroppo molto spesso dimenticato da tutti. Se quindi c’è una responsabilità condivisa resta comunque evidente che nel nostro Paese le infrastrutture ed i porti si sono sviluppati con un’organicità insufficente per la realtà con cui ci confrontiamo. Se prima era l’industria nazionale a dettare richieste alla logistica e ai porti del Paese oggi, con la possibilità di accedere a servizi logistici esteri, che utilizzano poi infrastrutture di altri paesi, – e qui penso all’offerta logistica tedesca, e di conseguenza portuale olandese, rivolta a tutta l’industria della pianura padana – quel legame che doveva essere indissolubile tra logistica nazionale ed industria nazionale è venuto meno. E’ cresciuta al contrario la convinzione che la nostra industria possa direttamente rivolgersi alla logistica estera così trascurando lo svantaggio economico che le deriva dalla possibilità del competitor industriale tedesco di accedere agli stessi servizi con maggiore convenienza. E la logistica tedesca sceglierà sempre di favorire l’industria nazionale rispetto a quella italiana. Ecco, l’obiettivo di questa settimana è quello di capire, e per certi versi anche spiegare, che siamo già in grado di fornire una logistica di qualità pari a quella tedesca o, quantomeno, siamo molto vicini a fornirla e, dove ancora non lo fossimo, dobbiamo organizzare gli strumenti necessari per raggiungere questa condizione. Con la stessa logica sono stati scelti i temi di Port&Shipping Tech ovvero smart port, green shipping e focus sui nuovi mercati: quella di voler conoscere gli strumenti e gli adeguamenti che ancora mancano per traguardare i mercati futuri.
La scelta del Marocco come Paese ospite è quindi significativa essendo uno dei più impegnati in assoluto nello sviluppo infrastrutturale – fra l’altro primo in questa graduatoria fra quelli che si affacciano sul Mediterraneo – nella convinzione, giusta e condivisibile, che ciò consenta lo sviluppo del Paese stesso.
Siamo affiancati dalla Guardia Costiera che ha tutta una serie di convegni e che nella giornata di giovedì riunirà tutti i suoi direttori marittimi che, a seguire, si incontreranno con i rappresentanti del settore per confrontarsi e capire quali miglioramenti possono essere messi in campo. Il Corpo delle Capitanerie ha dovuto subire tanti attacchi alla sua autonomia in questo difficile anno ma ha trovato accanto a sé tutto il settore, finalmente compatto, a difenderla. La Genoa Shipping Week vuole essere un momento di confronto anche su questo.
Nel programma della GSW, decisamente a vocazione e portata nazionale, c’è anche un focus sul sistema portuale ligure: qual è stato l’andamento del comparto in questo primo semestre?
Il sistema porto ligure sta andando bene; nello specifico Genova nei primi sei mesi del 2015 ha visto la crescita anche del traffico passeggeri e fa pensare che, come successo nel 2014, avrà un anno record. Anche La Spezia sta tirando molto forte in più di un settore. E’ chiaro che se il nostro sistema porto oggi ottiene questi risultati è perché, al di là delle sue caratteristiche e capacità in grado di attrarre navi di grandi dimensioni, anche l’economia funziona meglio. In un’ottica più allargata possiamo perciò considerare questi risultati come un marker anticipato di un risveglio dell’economia nazionale.
E cosa occorre a Genova per perseguire un ulteriore sviluppo?
Nel breve termine occorre un utilizzo ancora più spinto degli strumenti informatici per migliorare l’efficienza delle aree e delle infrastrutture che abbiamo attualmente a disposizione, ovvero: un’ulteriore spinta verso gli strumenti di Port Community System ed un incremento ed un allargamento della base a cui applicare il preclearing. Nel medio e lungo termine è evidente che dobbiamo migliorare i collegamenti fra Genova ed i suoi mercati quindi occorre la realizzazione del Terzo Valico ed un miglioramento del passante stradale con la realizzazione della Gronda. Queste due opere sono essenziali per il porto di Genova.
La Genoa Shipping Week già dalla sua prima edizione del 2013 ha ottenuto l’attenzione dei più qualificati conferenzieri e l’attenzione di oltre 5000 persone dimostrando con questi risultati la validità dell’evento e la grande vitalità del settore.
La manifestazione è un momento di incontro degli operatori del settore tra loro e con parti dell’amministrazione dello Stato, ma notiamo che la componente governativa in senso stretto è latitante nonostante sia nota la rilevanza del settore. Questo non può essere che elemento di insoddisfazione per me, accentuato se si osserva quanto accade invece alla London Shipping Week, una manifestazione – recentemente conclusasi – fortemente sostenuta da un Governo che si muove in coerenza con gli interessi del cluster marittimo riconoscendo in esso un importante motore di sviluppo. In Inghilterra è il ministro dei Trasporti che chiede di intervenire portando il suo fondamentale contributo, mentre purtroppo da noi constatiamo che il nostro corrispondente ministro Graziano Delrio, ad oggi, non ha ancora dato conferma ufficiale della sua partecipazione.
Cinzia Garofoli[/hidepost]