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E subito è partito il toto-nomi

LIVORNO – E’ inutile girarci intorno: il tormentone sui fondali della piattaforma Europa è diventato, con quello che è sembrato il diktat del governatore Rossi, il cuore dell’intero grande tema del porto del futuro.
[hidepost]Sul quale si agitano, nell’ombra ma nemmeno troppo, altri sotto-temi di cui si sussurra solo dietro le quinte: primo di tutti, l’organigramma di vertice della costituenda entità unificata tra le due Port Authority di Piombino e Livorno. Che c’entra con i fondali? Pare c’entri, perché Rossi starebbe facendo un elenco tutto personale tra … buoni e cattivi in vista della presidenza dell’Authority labro-piombinese: buoni quelli che sostengono i 20 metri (e qualcuno con un pizzico di malizia rimette in corsa una certa signora Batini, che è stata tra le prime a puntare sui maxi-fondali subito recepita nel suggerimento dal sindaco Nogarin) cattivi quelli che, sulle valutazioni tecniche illustrate anche da Luca Becce (TDT) suggeriscono di fermarsi ai più realistici 16/18 metri. Tra i buoni sarebbe già stato iscritto Luciano Guerrieri, che del resto ha già in carniere i 20 metri per il suo porto. Giuliano Gallanti sarebbe invece sotto osservazione: a Rossi non piacciono le titubanze, e Gallanti qualche perplessità l’ha espressa, anche per dovere di legittimazione del suo staff tecnico che è partito da 16 metri. I più sottili fanno anche notare che sul piano strettamente giuridico il piano regolatore del porto – e per estensione anche il progetto della piattaforma Europa – sono di diretta responsabilità del segretario generale Massimo Provinciali; il quale però si è ben guardato ad oggi da pronunciarsi, con la stringente logica di chi sa che alla fine sarà il project-financing degli (eventuali) finanziatori privati dell’opera a scegliere. Fanta-politica? Ad oggi per il futuro organigramma della futura Authority labro-piombinese il toto-nomi ruota intorno a quelli sopra citati. Con qualche depistaggio già in atto (nomi già accasati altrove ma non certo contrari ad avvicinarsi “a casa” come Mario Sommariva, lo stesso Matteo Paroli, il prossimo mega-pensionato ammiraglio Felicio Angrisano o il suo vice già comandante di Livorno ammiraglio Ilarione Dell’Anna, un terzo ammiraglio anch’esso ex massimo grado Marco Brusco) che forse serve più che altro a tenere in apprensione chi aspira.
Quanto valgano, tutte queste considerazioni, fa parte anch’esso del rebus. Perché se è vero che così com’è stata annunciata la riforma prevede che i presidenti siano nominati direttamente dal ministro (“sentito” il presidente della regione: ma “sentito” non vuol dire che decida anche lui) bisogna ricordare che i giochi reali si terranno quasi certamente alla fine dell’anno in corso, se non nei primi mesi del 2016. E come si dice a Livorno, in quattro o cinque mesi, nasce un gobbo e va ritto. Ovvero possono cambiare pressoché tutte le situazioni.
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
30 Settembre 2015

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