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Elettrificata la Sgarallino

Taglia drasticamente l’inquinamento dai fumi delle navi da crociera – Dal ministero dell’Ambiente: presto le norme sui dragaggi, che verranno presentate a Livorno

Nella foto: (da sinistra) Busdraghi, Ertreo, Gallanti, Pacini, Ceccarelli.

LIVORNO – E’ il primo impianto di questa potenza in Italia e – come ha sottolineato il commissario dell’Autorità portuale Giuliano Gallanti – uno dei più potenti in Europa. E’ l’Onshore Power Supply della calata Sgarallino che consente di alimentare di corrente elettrica le navi fino a 250 metri di lunghezza, consentendo loro di spegnere i motori e i generatori e quindi di non inquinare il porto e i vicini quartieri della città. L’impianto – ha ricordato l’ingegner Giovanni Motta, responsabile ambientale dell’Authority – è costato 3,5 milioni di euro, finanziati per il 60% dal ministero dell’Ambiente e per il 20% ciascuno da Regione Toscana e Authority.
[hidepost]L’inaugurazione è stata fatta con una cerimonia insieme solenne e festosa, allietata da una giornata primaverile. Hanno partecipato le massime autorità cittadine: dal vescovo monsignor Simone Giusti al prefetto Tiziana Costantino, dal rappresentante del sottosegretario all’Ambiente Paolo Pacini al comandante dell’Accademia contrammiraglio Maurizio Ertreo con il vicecomandante della Capitaneria di porto cv Nerio Busdraghi all’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, all’assessore provinciale Federico Mirabelli e a quello comunale Giovanni Gordiani. A “collaudare” l’impianto – peraltro già collaudato a scanso di sorprese – la fregata FREMM “Bergamini” della marina militare, una delle navi più moderne della nostra flotta e tra le poche ad essere dotata a sua volta delle necessarie interconnessioni per poter essere alimentata dalla corrente elettrica di banchina. Uno dei problemi irrisolti, nell’importanza dell’impianto, è che non tutte le navi che attraccheranno alla Sgarallino avranno a loro volta la possibilità di essere alimentate dalla corrente di banchina. Solo le navi più moderne hanno i necessari “attacchi” e non sono molti gli armatori – è stato ricordato – che sono disponibili a sottoporre le loro navi ai costosi interventi di adattamento.

La fregata “Bergamini” che ha fatto da cavia all’impianto.

E’ comunque un passo importante, quello fatto a Livorno, che apre – come ha ricordato Gallanti – un percorso ancora più significativo: saranno progressivamente elettrificate anche l’Alto Fondale e poi la calata Orlando, ovvero le banchine dove è prevista la massima concentrazione delle navi da crociera.
Secondo gli studi dei progetti europei ai quali ha partecipato l’Autorità portuale, ogni giorno vengono emessi in atmosfera dalle navi – con i motori principali o anche i soli generatori elettrici che rimangono accesi in banchina – grandi quantitativi di anidride carbonica e altri inquinanti. Grazie a questo impianto sarà adesso possibile fornire alle navi una potenza impegnata fino a 12 MW, alla tensione di 6.600 o 11.000 Volt e con una frequenza di 60 o 50 Hz. Significa la totale eliminazione delle emissioni perché motori e generatori rimarranno spenti.
Prima della formale connessione tra impianto di terra e nave – con tanto di simbolico taglio del nastro – si sono svolti gli interventi, a partire dal saluto e dalle congratulazioni del prefetto Costantino e subito dopo del vescovo Simone Giusti. L’ammiraglio Ertreo e il comandante in seconda della Capitaneria Busdraghi hanno ricordato l’impegno dei reciproci corpi militari. Significativo il saluto di Paolo Pacini a nome del sottosegretario all’ambiente Silvia Velo: l’impegno del ministero – ha detto – si coniuga con altri interventi in arrivo, tra cui la revisione delle normative sui dragaggi portuali che sarà varata entro dicembre e verrà presentata proprio a Livorno in un meeting nazionale presieduto dall’onorevole Velo.
Anche l’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli si è riallacciato agli interventi finanziati da Firenze – il collegamento ferroviario tra porto e rete Fs nazionale che sarà pronto a primavera, lo “scavalco” concordato con Fs per collegare il porto all’interporto Vespucci – battendo sulla necessità (sottolineata nel suo intervento dallo stesso prefetto) di collaborare strettamente tra istituzioni per spianare la strada al rilancio non solo dello scalo marittimo ma dell’intera economia della costa, nella prospettiva di realizzare un “sistema porti” (con Piombino) che si collochi in posizione leader nell’intero paese. Un obiettivo che Gallanti ha ribadito con l’orgoglio di aver contribuito a un risanamento ambientale della città secondo il principio – già sottolineato nella recente inaugurazione del Port Center – espresso dallo slogan: é il porto che ha bisogno della città. Uno slogan rivolto in particolare alle troppe ambiguità del Comune verso il porto, nella speranza che si riesca a marciare insieme verso il prossimo grande obiettivo, la piattaforma Europa.

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Pubblicato il
14 Novembre 2015

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