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E’ nato il Cluster Cargo Aereo

ROMA – Nella sede romana di Confetra è nato il Cluster Cargo Aereo. Con questa iniziativa le imprese di spedizione attive nel trasporto aereo (Anama), le compagnie aeree (IBAR e Assaereo) e gli handlers aeroportuali (Assohandlers) si presenteranno con una voce unica all’opinione pubblica, al mondo politico e alla pubblica amministrazione.
[hidepost]“In Italia non è ancora maturo il convincimento”, afferma Simone Marini presidente di Assohandlers, “che il cargo aereo sia una modalità strategica per l’economia italiana che esporta merce ad alta vocazione aerea, come la moda, i prodotti farmaceutici ed alimentari, la meccanica di precisione. Anche se in peso costituisce solo il 2,5% dell’import/export italiano, in valore supera il 35%”.
Secondo Marina Marzani, presidente di Anama, “in questo contesto in pochi immaginano che del quasi 1 milione e mezzo di tonnellate di merce importata o esportata dall’Italia per via aerea un buon terzo preferisca scalare altri aeroporti europei alla ricerca della loro maggiore efficienza e professionalità”.
Umberto Solimeno presidente di IBAR riepiloga l’elenco di azioni che è stato stilato per recuperare il gap che separa l’operatività degli aeroporti italiani dagli standard dei principali scali europei: “si va dalle procedure per garantire la sicurezza della intera filiera e contrastare la criminalità, alla creazione di percorsi di formazione sulle merci pericolose, dall’information technology, alla semplificazione delle procedure doganali”.
“Ma soprattutto”, conclude Giuseppe Mazzeo presidente di Assaereo, “occorre che nel mondo politico maturi la consapevolezza che il settore del cargo aereo, per sua natura globalizzato, è incompatibile col nanismo aeroportuale da campanile italiano. Per questo auspichiamo che il ministro delle Infrastrutture Delrio voglia approfondire col Cluster Aereo l’annunciato Piano Nazionale degli Aeroporti, che sembra voler disperdere su troppi scali le scarse risorse disponibili”.

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Pubblicato il
21 Novembre 2015

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