Nautica ed economia a Livorno nel dibattito al Propeller Club
L’Authority sta per sbloccare la concessione demaniale alla Porta a Mare Spa, ma rimane il nodo del decentramento delle barche nell’area – La Bellana e i suoi precedenti – Il rebus della banchina 75

Nella foto: (da sinistra) Zoia, Poerio, Tarchi, Valtriani, Fulvi, Ricci, Provinciali e Giani.
LIVORNO – Non si può non dare atto, prima di ogni altra considerazione, alla presidente del Propeller Club labronico Gloria Giani Pollastrini di un gran coraggio. Che, come qualcuno sussurrava in sala, ha rasentato il masochismo: proporre cioè il tema della nautica a Livorno, che ha voluto significare – ed era scontato – aprire il vaso di Pandora della non risolta diatriba del porto turistico nel porto mediceo; con tutte le considerazioni che ne discendono, in particolare quelle di lana caprina sulla ricollocazione delle centinaia di barche da anni nel Mediceo.
[hidepost]Gloria Giani nel consueto appuntamento del lunedì sera del Propeller allo Yacht Club – ovvero, nella tana del “nemico” … – ha avuto anche l’ardire di chiamare a discuterne non solo Massimo Provinciali, responsabile della pianificazione della Port Authority, ma anche il sindaco Filippo Nogarin – che comunque non s’è fatto vivo, nemmeno con un messaggio o un portavoce – e i rappresentanti del cluster nautico che gravita intorno al cantiere Benetti: l’AD ingegner Vincenzo Poerio, e i presidenti della società Porta Medicea Zoia e della Porta a mare Tarchi. Ne è uscito un dibattito, con interventi anche del presidente dell’associazione industriali Alberto Ricci e il direttore della Cna Marco Valtriani, che nella più stretta sostanza ha confermato da una parte l’impegno istituzionale a mantenere gli accordi di Roma di 12 anni fa – ovvero concessione del Mediceo alla Porta a Mare Spa per farne un “marina” – ma dall’altra la mancanza di un vero e plausibile piano (almeno ufficiale) per il decentramento dal mediceo delle tante barche dei tanti circoli costì ormeggiate. Un decentramento che non potrà né dovrà svolgersi manu militari.

Maria Gloria Giani
Purtroppo la soluzione del porto turistico alla Bellana – sulla quale punta il consorzio dei circoli di Mantellassi, presente in sala – è apparsa, sul piano concreto, sfumata e lontana. Altre soluzioni? Provinciali non le ha dette esplicitamente, ma le ha fatte capire: ricordando che l’Authority da parte sua ha realizzato quanto realizzabile degli accordi di Roma con il prolungamento del molo Elba che dovrà segnare il confine nord del “marina” mediceo. Una chiave di lettura sembra essere che a nord del prolungato molo Elba, in quella specie di Darsena che è nata tra il suddetto e il molo Capitaneria, potrebbe essere intanto dislocato un primo gruppo di barche da togliere dal sito dove cominceranno i lavori del marina, probabilmente dal “muro del pianto”. In attesa – sempre interpretando – che si chiarisca anche il destino della banchina 75 (Enrico Bonistalli è stato caustico nel ricordare che il sito ha troppi pretendenti, compresa la Porto 2000 che in questa stagione ci ha operato con una quarantina di navi da crociera) e della relativa darsena. Insomma, poche certezze: anche per la totale assenza del Comune, che pure ha la sua voce nella pianificazione dell’area. Di concreto, ripetiamo, solo la sottolineatura della Port Authority con Provinciali che gli accordi di Roma vanno rispettati e saranno rispettati. Tradotto: esauriti tutti i tentativi di trovare un accordo pro bono pacis con i circoli nautici, respinte dal Tar tutte le loro eccezioni, la concessione del Mediceo sta per essere sottoscritta. Secondo Provinciali è una faccenda di poche settimane. Porta a Mare Spa – con la Benetti alle spalle che preme – potrebbe già metter mano ai lavori da gennaio e in un anno nascerebbe il Marina, che è importante anche per il refitting dei mega-yachts. Il quale refitting – la dettagliata e documentata relazione del direttore di Navigo (in rappresentanza del distretto toscano della nautica) Pietro Angelini lo ha confermato – significa per l’economia del territorio una pioggia di centinaia di milioni di euro e di centinaia di posti di lavoro.
Belli e coinvolgenti i due filmati che hanno accompagnato e introdotto il dibattito. Anche l’intervento del consigliere regionale del Pd Antonio Mazzeo è stato in linea, a conferma che molte cose sono cambiate da quando il primo “marina” ipotizzato alla Bellana, quello che era stato proposto trent’anni fa dalla Compagnia portuali su progetto di Walter Martigli, fu ferocemente osteggiato – e di fatto affondato – proprio dalle sinistre livornesi. Si è perduta, allora, un’occasione storica. Sperando adesso che non se ne perda un’altra a sofismi, distinguo e resistenze passive.
Piccola nota di cronaca a inizio serata: la presidente Gloria Giani ha presentato due nuovi soci del Propeller, il sottocapo pilota Ubaldo Sgherri e il dirigente della Cilp dei portuali Marco Dalli. Con un affettuoso saluto anche all’ospite d’onore Michela Fucile, presidente nazionale di Wista.
[/hidepost]