Porto 2000 l’identikit degli aspiranti
LIVORNO – Quattro mesi o poco meno per presentare le offerte sulla privatizzazione della Porto 2000. Bisogna ammetterlo, è la gara più lenta del mondo o quasi: ma è anche quella che, come ha ammesso Massimo Provinciali, presidente pro-tempore (e senza stipendio…) per le tante implicazioni sia operative che politico-relazionali si è presentata fin dall’inizio un terreno minato.
[hidepost]Una gara, tra l’altro, che alla fine ha deciso di passare ai concorrenti la patata bollente delle soluzioni rimaste a metà: il totale rifacimento del “terminal crociere” tra l’Alto fondale e l’Orlando, resecazioni di banchine comprese, lo “sfratto” del Tco, eccetera. Non va dimenticata la gestione del comparto traghetti, che ad oggi è un po’ la polpa del business su Livorno. E’ stato allestito, allo scopo di chiarire ai concorrenti che cosa ci si aspetta dalle offerte, un vero e proprio “data room virtuale”, cioè un archivio telematico al quale i concorrenti possono accedere per consultare tutti gli elementi tecnico-finanziari e gestionali utili a formulare le offerte.
Abbiamo già scritto altre volte che nella griglia dei punti per valutare le offerte, su un totale di 100 le offerte di marketing e gestione avranno peso preminente, ben 65 punti. L’offerta economica varrà fino a un massimo di 35 punti. Kpmg, che ha coadiuvato gli uffici dell’Authority livornese, ha stabilito puntigliosamente ogni dettaglio delle varie richieste. Dicono che non ci siano “buchi” né siano possibili “furbate” a privilegiare qualcuno dei quattro raggruppamenti in gara. Vedremo.
Anche sui quattro gruppi (ATI, Associazioni temporanee Imprese) si è scritto molto, ma val la pena di andare su qualche dettaglio in più.
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Partiamo dall’ATI costituita da Venezia Terminal Passeggeri, Cilp Livorno e Medov di Genova. La società veneziana è controllata (53%) all’Authority portuale locale, con Flinpax che ha a sua volta il 22,1%, la Save (aeroporto) anch’essa al 22,1% e la Camera di Commercio (2,6%). A sua volta la Cilp di Livorno è in società con i gruppi Neri (rimorchi, Sintermar, salvataggi e lavori marittimi) e Negri di Genova (Terminal Darsena Toscana a Livorno, Gip come maggior terminalista genovese). Infine la Medov (Schenone) è specializzata in crociere (terminal a Venezia, Ravenna, Catania, Cagliari e Brindisi) ma opera anche come terminalista, essendo azionista di Gip con Negri e con Gastaldi e Thos Carr & Son.
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Royal Caribbean è alleata con il gruppo partenopeo Aloschi Bros per il secondo ATI in gara. Il raggruppamento è sostanzialmente di questi due soli marchi, ma va ricordato che Royal Caribbean è uno dei più importanti armatori mondiali nel settore delle crociere, ha quote in numerosi terminal passeggeri. Meno interessata al terminal dei passeggeri per le isole con i traghetti, ma su questo settore è Aloschi che ha una notevole esperienza.
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Vincenzo Onorato con il suo gruppo Moby Lines (e Tirrenia ma anche la toscana Toremar) ha costituito la terza ATI insieme al terminal livornese LTM delle Autostrade del mare diretto da Renzo Conti che ha come maggiore azionista la CSA del gruppo milanese della logistica di Pierluigi Amighetti Centralfin. Una ATI, si dice in giro, particolarmente aggressiva anche per i rapporti che il gruppo Onorato ha con la regione Toscana, che a sua volta segue con grande interesse e partecipazione la gara.
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Costa Crociere, braccio operativo italiano del primo gruppo al mondo delle crociere, Carnival, si presenta con l’ATI costituita con il più potente gruppo dei ro/ro e dei terminal italiano, Grimaldi di Napoli, in abbinamento con l’agente marittimo labronico Fremura, socio di Grimaldi (ma anche di Neri) nel terminal Sintermar. Costa ha quote sia nei terminal crociere di Genova che di Savona mentre Grimaldi nella sua dimensione solo italiana (ma ha proiezioni internazionali importanti anche e specialmente in Nord Europa) ha terminal a Civitavecchia e Salerno e partecipazioni a Palermo, Monfalcone e di recente anche in altre location adriatiche. In Coifi Grimaldi attraverso la società di navigazione (controllata) Atlantica è anche in Sintermar, che proprio in questi giorni si sta battendo per ottenere un allargamento di spazi sull’area che da una decina d’anni è stata gestita da Seatrag.
A.F.
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