La guerra di Onorato a Confitarma
Una paginata sui quotidiani nazionali cui risponde Emanuele Grimaldi per la confederazione degli armatori
ROMA – E’ ancora guerra dichiarata dall’armatore Vincenzo Onorato, cui fanno capo Moby Lines e Tirrenia, e la confederazione italiana degli armatori Confitarma, da cui Onorato è l’anno scorso polemicamente uscito.
[hidepost]In una pagina a pagamento apparsa su alcuni quotidiani la settimana scorsa, l’armatore ha accusato Confitarma “con il suo presidente Emanuele Grimaldi” di pressare il governo italiano perché i privilegi legati alla bandiera italiana vengano allargati anche a tutte le unità di bandiere comunitarie che fanno capo ad aziende armatoriali italiane; sostenendo Confitarma che l’Unione Europea potrebbe aprire un processo d’infrazione al nostro Paese. Secondo Onorato le compagnie di navigazione italiane si troveranno, se passasse la linea di Confitarma, nella forbice di “dover scegliere tra licenziare gli italiani con contratto nazionale per imbarcare extracomunitari o chiudere i battenti”. Onorato accusa la Grimaldi di impiegare extracomunitari su 29 navi mentre la flotta Onorato – scrive testualmente – “è composta da 70 navi tutte italiane con 4 mila tra marittimi e amministrativi tutti italiani”. Chiede quindi di abolire tutti i privilegi fiscali alle navi battenti bandiera italiana in collegamento tra paesi comunitari che imbarcano extracomunitari.
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In merito all’avviso a pagamento dell’armatore Onorato, apparso su alcuni quotidiani nazionali, il presidente di Confitarma Emanuele Grimaldi ha diramato la seguente nota.
“Confitarma non sta facendo alcuna pressione per estendere i benefici della bandiera italiana ad unità di bandiera comunitaria. Esiste invece una procedura in corso in tal senso avviata dalla Commissione europea nei confronti del nostro Governo.
“L’armatore Onorato, se non ritiene credibili le parole della Confederazione, può avere contezza di ciò contattando il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“L’armatore Onorato, denota un’assoluta ignoranza in materia e ciò che sostiene, “da eretico” riguardo alla sua politica di occupazione di marittimi tutti italiani, è da ricondurre ad un preciso obbligo derivante da norme italiane e comunitarie che impongono l’imbarco di marittimi italiani e/o comunitari su traffici di cabotaggio nazionale. Obbligo assolto da tutti gli armatori italiani su traffici equivalenti a quelli operati dall’armatore Onorato.
“La flessibilità relativa alla nazionalità degli equipaggi imbarcati su navi operanti su rotte miste (internazionali e di cabotaggio) è regolata da norme dello Stato italiano, da disposizioni ministeriali nonché, per motivi di sicurezza dei passeggeri connessi alla lingua parlata a bordo, da norme degli altri paesi interessati a quei collegamenti.
“La verità è che, alla base delle ripetute dichiarazioni, vi sono evidenti problemi dell’armatore Onorato a fronteggiare la concorrenza, pur beneficiando dei privilegi fiscali – come da lui citati nel suo avviso – e, in via esclusiva, di più di 70 milioni di Euro all’anno a titolo di sovvenzione su tratte coperte anche da altri armatori italiani.
“L’armatore Onorato dimentica che, quando la Tirrenia era ancora pubblica, nel 1999 portò avanti una dura campagna contro lo statalismo nel cabotaggio sostenendo che i contributi statali erano un privilegio feudale che ponevano l’Italia fuori dall’Europa. E nel 2008 dichiarò: «Non vedo la ragione per la quale lo Stato debba spendere denaro pubblico per sovvenzionare collegamenti che il privato già attua».
“E allora, l’appello che Confitarma rivolge al Governo è: abolire le sovvenzioni esistenti nei collegamenti marittimi con la Sardegna, laddove operano armatori italiani che garantiscono la continuità territoriale”.
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Ed è arrivata anche la contro-risposta di Vincenzo Onorato.
“Devo constatare – scrive Onorato – che nella nota del presidente Grimaldi non è contenuta alcuna risposta alla mia lettera aperta. Il presidente Grimaldi afferma – chiosa Onorato – nella sua nota : “L’armatore Onorato, denota un’assoluta ignoranza in materia e ciò che sostiene, da eretico riguardo alla sua politica di occupazione di marittimi tutti italiani, è da ricondurre ad un preciso obbligo derivante da norme italiane e comunitarie che impongono l’imbarco di marittimi italiani e/o comunitari su traffici di cabotaggio nazionale. Obbligo assolto da tutti gli armatori italiani su traffici equivalenti a quelli operati dall’armatore Onorato”.
“Questa affermazione del presidente Grimaldi – continua Onorato – è profondamente corretta ed allora non so spiegarmi come mai su ben 29 sue navi impiegate sulle seguenti rotte nazionali italiane quali la Savona-Catania, la Salerno-Cagliari, la Livorno-Palermo, la Venezia-Ravenna-Bari, la Livorno-Catania, la Civitavecchia-Porto Torres ed altre ancora, il 60% del personale di bordo risulta essere extracomunitario.
“Alla luce di questa incontestabile contraddizione – conclude con polemica ironia Onorato – devo riconoscere che quando il presidente di Confitarma mi dà dell’“ignorante” è nel giusto: pensavo che la regola così precisamente esposta da Grimaldi valesse per tutti ma, evidentemente, lui gode di un regime speciale. Noblesse oblige”.
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