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Dei traghetti e delle pene

Discusse le problematiche per le carenze di attracchi e i nuovi assetti operativi

Maria Gloria Giani Pollastrini

LIVORNO – Per dibattere, sui problemi e sulle prospettive del porto labronico, si dibatte. E in questi giorni nei quali sono calde – anzi, roventi – le richieste di nuovi attracchi per i ro/ro, uno dei traffici più significativi per il porto, il tema è stato trattato sia nella serata di lunedì scorso al Propeller, sia nella commissione consultiva dell’Authority di mercoledì.
Ne è emerso, dall’uno e dall’altro incontro, la conferma che non solo la coperta è troppo corta e ci sono traffici che rischiano di rimanere fuori, ma anche la constatazione che sulle strategie, l’Authority non è sempre in sintonia con il mondo degli operatori, in particolare con l’Asamar. Sul metodo ma anche, in alcuni passaggi, sulle scelte.
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Nella foto: (da sinistra) Maria Gloria Giani Pollastrini, Francesco Ruffini, Giuliano Gallanti, Luca Becce e il cv Di Marco.

Sia in commissione consultiva che nell’unico intervento sviluppatosi nel dibattito al Propeller, Enrico Bonistalli a nome di Asamar ha contestato il ricorso dell’Authority alla consultiva su temi di pertinenza dei vertici di palazzo Rosciano e specialmente “con il metodo del tutto inaccettabile di proporre pareri su problemi per i quali non sono stati forniti prioritariamente elementi tali da consentire un giudizio”. Nella fattispecie il tema più caldo, dopo il niet per il molo Italia alla Tirrenia (Lucarelli) è stato l’altro niet di mercoledì in consultiva alla Cotunav (Austral) sempre per il molo Italia, perché secondo l’Authority il traffico della compagnia tunisina si configura come ro/ro ma non anche come containers come invece Austral sostiene cifre alla mano (oltre 8 mila teu nell’anno passato). C’è il fondato timore, sottolinea oggi lo stesso Bonistalli, che Cotunav non trovando altra soluzione a Livorno possa andarsene, puntando a Marina di Carrara o a Piombino.

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Sulle aree per i ro/ro, ma anche e specialmente sulle prospettive di sviluppo dei servizi marittimi in generale nei nuovi assetti operativi a Livorno, si è sviluppata la serata di lunedì al Propeller. Un tema caldo, che la presidente del club Maria Gloria Giani Pollastrini ha agganciato a una nuova presentazione del noto libro di Francesco Ruffini – fatta dallo stesso autore – sulla storia e l’anamnesi del porto. All’incontro c’era il gotha dello scalo: dal commissario dell’Authority Gallanti con il segretario generale Provinciali al comandante della Capitaneria cv Di Marco, dal presidente nazionale di Fedespedi Alberti (Tco), a Becce (Tdt), Grifoni Jr (Lorenzini), Piccini (Lucarelli), Barbera (Assimprese), Lupi (piloti), Raugei (Cilp), Bonistalli (Asamar) e molti soci ad ascoltare. Ha moderato Mauro Zucchelli del Tirreno.
Sul confronto di idee – anche se sostanzialmente non c’è stato dibattito perché i tanti relatori hanno monopolizzato il tempo disponibile – Maria Gloria Giani si è comunque detta soddisfatta. “Il nostro club si sta facendo un punto d’onore – ci ha detto – di portare all’attenzione del cluster marittimo le vere tematiche del porto, chiamando a parlarne i protagonisti di molte delle scelte in corso. E’ un compito che intendiamo sviluppare ulteriormente, nella concreta convinzione che anche il confronto delle idee fuori dalle istituzioni possa contribuire a quella crescita della comunità come elemento coeso che è necessariamente alla base di un porto moderno”.
Gli interventi si sono sviluppati sui vari filoni. Gallanti e Provinciali hanno illustrato le realizzazioni in atto, le gare per la Porto 2000 e la Piattaforma Europa, e l’avvio del confronto tra terminalisti per un contratto di reciproca collaborazione nei ro/ro. La ripresa dei traffici registrata nel 2015 – ha detto Gallanti – è anche la conseguenza dell’interesse ridestato a Livorno con le gare. Gli interlocutori hanno ciascuno portato il contributo del proprio settore ed azienda: con un elemento comune a tutti, la sollecitazione a fare presto sia per avviare i nuovi assetti operativi, sia per la soluzione di problemi non secondari come l’intasamento del varco Valessini (Alberti), le assegnazioni sul molo Italia e ai forestali (Piccini, Raugei) sia la necessità di tenere il ritmo dei mutamenti della logistica (Becce, Grifoni Jr.), sia infine sulle tematiche della sicurezza e sulle difficoltà legate alle caratteristiche degli specchi d’acqua e degli ormeggi (Di Marco, Lupi). Unico intervento non programmato quello di Enrico Bonistalli, che ha ripetuto le sue osservazioni critiche sul metodo della commissione consultiva ma ha anche sottolineato che le cifre fornite dall’Authority sull’aumento di alcuni traffici (ro/ro in particolare) non sarebbero realistiche perché nella sostanza il porto mantiene il suo target proprio per carenza di una razionalizzazione delle aree tante volte promessa ma non ancora attuata. Tante domande, insomma, più che tante risposte. Ma proprio per questo, sottolinea la presidente Giani, il Propeller continuerà a proporre i suoi incontri.

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Pubblicato il
30 Gennaio 2016

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