Demolizioni dall’autunno
Le aziende che opereranno sono Neri, San Giorgio e Saipem
PIOMBINO – Sarà firmata entro il 20 febbraio la concessione dell’Autorità portuale di Piombino alla General Electric per l’area dove dovranno essere assemblati i grandi moduli delle turbine da spedire in tutto il mondo, a cominciare dall’Australia.
[hidepost]Ma nel porto stanno maturando anche altri importanti programmi. A partire dal polo delle demolizioni navali che secondo recenti incontri potrebbe diventare operativo entro l’autunno, affidato al raggruppamento d’imprese costituito dalla holding Neri, dalla San Giorgio e da Saipem, che hanno vinto la commessa. Un gruppo ultra-specializzato, si fa notare all’Authority di Luciano Guerrieri, che ha operato – sia pure in diverse opzioni – anche nella messa in sicurezza e poi nella demolizione della Costa Concordia.
Il business delle demolizioni navali è tutt’altro che marginale, e ben si confà a Piombino grazie anche alla possibilità di riciclare le parti metalliche utilizzabili nelle acciaierie. Si dovrebbe partire con le unità militari radiate, sulle quali c’è anche un interesse di La Spezia con l’Arsenale, anche se – come ci ha dichiarato tempo fa il presidente dell’AP Forcieri – episodico ed eventualmente su casi urgenti. Le navi militari da demolire sono ad oggi almeno una ventina, e ci sono normative europee sempre più stringenti sulle modalità di smaltimento. L’Italia si sta muovendo anche in un altro campo, quello dei relitti abbandonati, per i quali in commissione Ambiente del Senato è in preparazione un disegno di legge con la creazione di un apposito consorzio. Ma è difficile prevedere che il consorzio possa concentrare le eventuali demolizioni a Piombino perché buona parte dei relitti abbandonati sui nostri porti o sulle coste non sopporterebbe nemmeno il trasferimento.
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