Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Labromare, sede nuova al Picchianti

Quasi 5 mila metri quadrati e un grande piazzale attrezzato per i mezzi di pronto intervento – Cento dipendenti e uffici ultramoderni

Eugenio Fiore

LIVORNO – Sei mesi fa era stato annunciato il trasferimento da via Quaglierini, in area Calambrone, ai nuovi locali del Picchianti, in via dell’Artigianato. E da poche settimane il passaggio della Labromare alla nuova sede è avvenuto. Una specie di piccolo miracolo logistico, perché in meno di una settimana, lavorando praticamente anche con le scrivanie sui camion e senza rallentare la vigilanza h/24 per le eventuali emergenze ambientali, Eugenio Fiore e i suoi ce l’hanno fatta. Con la legittima soddisfazione del presidente Alberto Cattaruzza e dell’amministratore delegato Corrado Neri.
[hidepost]

La nuova sede.

In continua crescita di impegni e di importanza – grazie anche alla composizione societaria fatta dal gruppo Tripnavi Spa di Trieste e dal gruppo Neri Spa di Livorno – la Labromare è da tempo una realtà consolidata a livello nazionale. E proprio in questi giorni sta avviando, in associazione temporanea d’impresa con la Si.dra, il più importante dragaggio del porto di Livorno, quello che dovrà riportare la Darsena Toscana a 13 metri di profondità. Nella nuova sede, per un totale di 4.700 metri quadri di cui 1.100 coperti, si respira un’aria nuova proprio grazie ai maggiori spazi e alla razionalizzazione degli uffici. Senza dimenticare, alle pareti, le foto storiche della genesi e del compianto fondatore Amerigo Cafferata.

“La vecchia sede di via Quaglierini ci stava ormai stretta – sottolinea il direttore Eugenio Fiore – così abbiamo approfittato della proprietà che avevamo al Picchianti per trasferirci. Sono stati necessari importanti lavori di adattamento, ma finalmente ci siamo”.
I circa cento dipendenti dell’azienda, molti dei quali super-specializzati, operano nei nuovi uffici e nel grande magazzino con una nuova razionalità di funzione e di spazi. Anche i 40 mezzi ruotati hanno un’area finalmente adatta al loro schieramento: in particolare per i mezzi da pronto intervento la nuova sede offre un accesso immediato alla rete stradale senza dover subire il complicato “imbuto” del Calambrone, dove gli incolonnamenti stradali specie d’estate sono un antico e non risolto problema.
In porto la Labromare conserva, in area calata Bengasi, i suoi impianti di depurazione e una piccola unità a supporto del personale che vi opera. Perché sul mare la Labromare è nata e sul mare continua ad avere il suo “core business”.

[/hidepost]

Pubblicato il
6 Febbraio 2016

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora