Mega scanner nel retroporto di La Spezia
LA SPEZIA – In attesa che si definiscano i dettagli del convegno in preparazione per l’11 marzo sulla sfida dei containers, l’Autorità portuale del presidente Forcieri ha messo a punto due importanti progetti: il primo passo per il “cold ironing”, ovvero l’elettrificazione della prima banchina dedicata alle grandi navi per ridurre l’impatto ambientale dei fumi navali sulla città (il consiglio comunale ha approvato la relativa variante urbanistica); e l’avvio del centro unico servizi di Santo Stefano Magra, con lo stato dell’arte dei numerosi impegni finanziari che hanno consentito di arrivare a un accordo con il Comune per il comodato per 12 anni di spazi per le manovre di accesso degli automezzi.
[hidepost]In sostanza, per l’ultima fase di quella importante serie di impegni partiti nel 2013 che hanno consentito di fare di Santo Stefano Magra un vero retroporto dotato di servizi unificati. L’ultimo passaggio, i lavori di riqualificazione dei locali interni dell’ex edificio FS sbloccati con la sentenza del consiglio di Stato del febbraio 2015 con il contratto di affidamento dei lavori varato nello scorso novembre per 997 milioni di euro. Il tutto in un quadro di investimenti complessivi presentato di recente per Santo Stefano Magra per 7 milioni di euro, compreso l’investimento della dogana di La Spezia di 4 milioni di euro per un modernissimo scanner tridimensionale, a servizio del quale l’Authority investe 215 mila euro per l’apposito basamento e altri 540 mila euro per la recinzione doganale.
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