“Nautica italiana” tante eccellenze ma il piatto piange
LA SPEZIA – Tutti al capezzale della nautica, con la massima buona volontà per inquadrare spiragli di sereno dopo anni ed anni di buio pesto.
[hidepost]Anche “Nautica italiana”, l’associazione dei più rinomati brand del comparto che va prendendo sempre più piede dopo il distacco da UCINA, ha portato la sua analisi in un incontro di due giorni fa, giovedì scorso, al circolo ufficiali di La Spezia. Ha parlato l’ingegner Lorenzo Pollicardo segretario generale di “Nautica italiana” presentando una dettagliata analisi del mercato 2015 e in particolare le indicazioni per il 2016. Per il quale – ha detto Pollicardo – si conferma l’eccellenza della qualità del prodotto e del servizio, con una finalmente nuova sensibilità di operatori e istituzioni alla valorizzazione delle aree costiere”. C’è una dose di ottimismo nelle valutazioni di Pollicardo, ma è indubbio che peggio del recente passato è difficile che possa andare, specie per il mercato della piccola e piccolissima nautica. Che è condizionato dalla perdita di potere d’acquisto delle classi medie per il massacro fiscale: ma anche dalla mancanza di fiducia nel prossimo avvenire, che non aiuta a spendere per generi voluttuari. E la barca – o meglio, la barchetta – ancora non va.
Antonio Fulvi
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