Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

L’isola di Capraia forse rientrerà nel “sistema” portuale di Livorno

Una serie di iniziative per modificare le indicazioni del decreto Madia che la vogliono esclusa

I lavori a Capraia.

ROMA – Sulla nuova articolazione delle Autorità portuali di Sistema, la discussione che si è avuta anche nei giorni scorsi nella conferenza Stato-Regioni (ne parliamo in prima pagina) ha affrontato una serie di richieste di modifica ai “sistemi” così come delimitati dal decreto Madia. Tra questi anche l’esclusione di porti minori da alcuni dei “sistemi”, con il previsto passaggio alle Regioni.
Tra i casi più significativi c’è quello di Capraia isola, fino ad oggi compreso nell’Autorità portuale di Livorno (insieme al comune di Collesalvetti, di recente inserito per la titolarità dell’interporto Vespucci e già cancellato dalla proposta Madia) che non figura più nell’elenco.
[hidepost]Oltre a una sollevazione generale del piccolo Comune isolano, che deve all’Autorità portuale la manutenzione dell’unico attracco della nave traghetto e delle banchine del porto-rifugio, è stato posto il più generale problema di una continuità territoriale che per la più lontana delle isole tosane diventa a rischio. Nel frattempo, mentre l’Authority livornese ha interrogato il ministero sulla possibilità di mantenere la Capraia nella propria competenza, sono in corso proprio sul porto isolano importanti lavori a spese dell’Authority per il rifacimento della banchina portuale, anche ai fini della sicurezza. Lavori che tra l’altro stanno scontando un notevole ritardo e rischiano di compromettere non solo gli attracchi delle imbarcazioni da diporto per l’ormai incombente ponte di Pasqua, ma anche i primi mesi della stagione estiva.
Ritardi dei lavori a parte, è quindi di primaria importanza che la competenza di Capraia rimanga nel “sistema” livornese anche e specialmente con il previsto allargamento dello stesso al porto di Piombino e ai porti minori dell’isola d’Elba che di quel sistema piombinese fanno parte.

[/hidepost]

Pubblicato il
26 Marzo 2016

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio