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Sui “corridoi” tutti i dubbi di Assocad

LIVORNO – Egregio direttore, sul suo giornale del 30.03.2016 è stato riportato l’ennesimo articolo sui “Fast corridors doganali” che a detta delle molteplici Associazioni degli Spedizionieri non solo Liguri sono “costosi, inutili e rischiosi ai fini della sicurezza”.
[hidepost]Ritengo che queste affermazioni di negatività meritino una attenta considerazione per verificare effettivamente gli aspetti positivi o negativi che questa fase logistica realizza.
E’ indubbio che, l’Agenzia delle Dogane che ha autorizzato questa nuova procedura di transito e i pochi operatori logistici che la hanno sollecitata, siano positivamente interessati, ma esaminiamo gli aspetti che hanno portato le considerazioni “costosi, inutili e pericolosi per mancanza di idonea sicurezza”.
COSTOSI: solamente per “creare” la società di gestione UIRNET Spa sono stati finanziati si dice più di 70 milioni di euro che al momento sono a carico dei “cittadini tramite il comparto logistico” dopo circa un anno graveranno per circa 200 euro a contenitore su ogni singolo operatore logistico contro gli attuali 20/25,00 euro richiesti per l’espletamento delle attuali formalità di transito tra l’altro previste dalla normativa comunitaria.
INUTILI: la tanto decantata maggior velocità di movimentazione non è reale per i tempi necessari per il posizionamento dei mezzi di trasporto soprattutto ferroviari, quando invece ricorrendo al “preclearing” che consente la presentazione della documentazione quando i containers sono presenti sulle navi in navigazione, e la funzionalità dell’ufficio unico doganale che prevede la presenza di tutta la documentazione necessaria non solo doganale presso lo stesso ufficio i tempi sono notevolmente inferiori
SICUREZZA: non sono più espletati i controlli sulle merci riposte nei containers a fronte della presentazione della dichiarazione doganale di transito (T1) ma questi controlli avverranno a destino con il solo controllo durante il trasporto dell’itinerario che per la via camionistica termina alle ore 18.00 con sosta in aree di comodo, e per la ferrovia in stazioni di scambio.
I mezzi di trasporto saranno così lasciati al loro destino, e soggetti all’apertura ed al prelevamento di eventuali merci pericolose posizionate già in partenza per utilizzo anche di attentati
In ultimo e non per importanza la diminuzione della movimentazione nei porti per mancanza di stoccaggi, trasporti locali, magazzinaggi, concretizzerà diminuzione di “posti di lavoro” ma non risparmi dei relativi costi in quanto le stesse operazioni logistiche dovranno essere effettuate dai soggetti destinatari con la conseguenza che i benefici economici non si indirizzeranno su diversi operatori, ma solo su coloro che hanno stipulato un “contratto di trasporto unico da luogo di partenza a destino”.
Si realizzeranno “posizioni dominanti” con tanti saluti alla concorrenza!
Mi domando, ma per dimostrar questo “clientelismo” e pericolosità c’è necessità di ricorrere al TAR? e se così è debbono trascorrere mesi o anni sperando che niente accada di tragico!
Certamente essendo uno spedizioniere doganale sarà data a questa lettera “una valutazione strettamente di parte”; ritengo invece che sia sufficiente farla leggere ad una scolaresca delle Scuole Medie per ottenere la valenza di interesse generale.
Ragionier Giuseppe Benedetti, presidente Assocad.

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Pubblicato il
9 Aprile 2016

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