La riforma portuale e la Toscana i punti di forza e di debolezza
L’obiettivo delle tre macroregioni verso il Brennero e la ferrovia Pontremolese – L’iniziativa del sindaco di Livorno sulla governance – L’importante stabilizzazione della situazione finanziaria dell’Interporto e la consultazione pubblica sui lavori
Al comandante Angelo Roma, già “uomo Zim” in Italia, poi presidente di Toremar, attuale presidente di Assonautica Livorno e noto marittime consultant molto ascoltato anche in Regione Toscana, abbiamo presentato alcune domande sulle tematiche più attuali della portualità. Ecco l’intervista.
LIVORNO – L’attuale dibattito sulla riforma portuale vede il governo schierato per stringere i tempi mentre si profila addirittura la resistenza di tre macro-regioni che secondo il governatore della Toscana (assemblea Asamar) potrebbe delineare un siluro contro Livorno. Qual’è la sua chiave di lettura?
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La vera debolezza di questa riforma portuale è l’aver concesso, all’indomani della seduta straordinaria della Conferenza S/R, trentasei mesi di moratoria a quelle Regioni che in qualche modo vedono problemi negli accorpamenti.

Angelo Roma
L’iniziativa presa da Liguria, Lombardia e Piemonte (anche le Regioni adriatiche ci stanno pensando), più che un siluro contro il nostro sistema portuale, la vedo come un must da ricalcare: guardare a Nord est e al Brennero, pensando di giocare un ruolo di supporto anche nei confronti della ferrovia Pontremolese, mi pare coerente, poiché la riforma non è solo di sistema portuale, ma anche di logistica.
Il sindaco Nogarin a nome dei comuni portuali Anci contesta duramente la riforma accusandola di aumentare l’incomunicabilità tra città e porti e minaccia addirittura una tassa su merci e passeggeri. Si rischia una guerra istituzionale?
Arrivati a questo punto, reputo difficile una marcia indietro da parte del ministro Delrio; la nomina dei presidenti di AdSP sarà di totale appannaggio del MIT e delle Regioni. Proprio perché ritengo importantissimo il coinvolgimento dei Comuni, immagino che il sindaco Nogarin darà voce alle esigenze della città nel Comitato di Gestione, che ricordo sarà composto da: il presidente dell’AdSP, nominato dal ministro in accordo con il presidente della Regione, da un componente designato dalla Regione Toscana, un componente designato dal sindaco, uno designato dal sindaco di Piombino ed un rappresentante dell’Autorità Marittima che può votare solo nelle materie di sua competenza (a proposito di quest’ultima, mi auguro che le commissioni competenti di Camera e Senato cancellino dal decreto che il rappresentante delle capitanerie possa votare solo nelle materie di sua competenza, ma sempre). Non penso che ci possa essere il rischio di una guerra istituzionale, anche perché leggo che la posizione del Sindaco di Livorno, sembra essere marginale rispetto a quella dell’ANCI.
L’Autorità portuale di sistema tra Livorno e Piombino sembra già avviata, anche se rimane aperto – e assai delicato – il tema delle poltrone e della reale divisione merceologica. In questo quadro è possibile a suo parere un recupero e rilancio dell’interporto Vespucci e una integrazione – ad oggi inesistente – con il polo aeroportuale toscano?
Proprio in questi giorni, finalmente, c’è stato quello che si chiama “Riequilibrio finanziario”. La Giunta Regionale Toscana ha, infatti, ritenuto opportuno partecipare alla manovra finanziaria che permette di dare stabilità alla società in un arco decennale. Come lei ben sa, già quando ero membro del CdA dell’Interporto, ho iniziato per primo a chiamarlo “Retroporto” e proprio in questa funzione, dobbiamo fare di tutto per recuperare e rilanciare il Vespucci. Perché dico questo? Inizieremo a vedere forma del primo step della Piattaforma Europa intorno al 2024, e qualcuno si dovrà porre il problema: intanto dove stivare i containers quando la TDT avrà raggiunto una movimentazione annua di 900.000 teus, ad esempio? Logico dedurre che lo stomaco delle banchine è proprio lì! La sua eventuale integrazione con il polo aeroportuale toscano, la vedo possible, ma prematura rispetto a tutti i cambiamenti che ci saranno nei prossimi anni.
Per l’efficienza del porto di oggi si sta velocemente dragando la Darsena Toscana e si dragherà finalmente anche l’ingresso dell’avamporto. Ma rimane la strettoia del Marzocco che sembra ancora una volta in stand-by con i lavori dei tubi ENI. E considerando anche i ritardi della chiusura delle porte vinciane, non ritiene che siamo ancora a metà del guado?
A me risulta per quanto attiene i lavori dei tubi ENI e le porte vinciane, diciamo così: che ci dovremmo essere! Faccio allora presente che a lavori terminati, il porto sarà molto più sicuro nelle manovre delle full-containers, e questo è un aspetto di grande rilevanza. Operativamente parlando però, potremo recuperare solo sessanta centimetri di pescaggio (per le navi a pieno carico da 6000/7000 deus). Premetto che l’ordinanza in vigore della Guardia Costiera dice in sintesi questo: E’ consentito l’ingresso e l’uscita delle tipologie di navi dirette o in partenza dalla Darsena Toscana del porto di Livorno, come sotto specificato:
1. navi di dimensioni fino a 300 x 40: – pescaggio limite ammissibile 11,40 mt; – solo uscita in orario notturno con pescaggio 11,00 mt
2. navi di dimensioni fino a 306 x 40: – pescaggio limite ammissibile 11,40 mt; – ingresso/uscita solo diurna.
3. navi di dimensioni 300 x 42.80: – pescaggio limite ammissibile 10,50; – ingresso/uscita solo diurna. In parole povere, solo il Comandante della Capitaneria, dietro sollecitazione della comunità portuale, ha la facoltà di cambiare l’ordinanza, aumentando le misure di +0 – 60 centimetri.
La Regione ha imposto, per legge, una maxi consultazione pubblica su piattaforma Europa e comparto crociere. Premesso che è già in corso, condivide le preoccupazioni di chi teme che possa portare ad allungare i tempi (e gli scontri) sulle relative gare?
Proprio il 13 aprile ho partecipato al Workshop con gli stakeholder (Fortezza Vecchia, sala Canaviglia) e francamente il DP l’ho trovato interessante, e sono di quest’avviso: se si trovassero motivazioni importanti durante il dibattito pubblico per la piattaforma Europa – FASE 1, niente si potrebbe modificare; mentre per la Stazione Marittima, cambiamenti alla riqualificazione, ampliamento del porto traghetti e crociere, saranno ancora possibili.
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