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Più ossigeno all’Interporto “Vespucci”

FIRENZE – Premesso che i protocolli non si negano ormai a niente e a nessuno, e che spesso rimangono platoniche enunciazioni di buona volontà, quello firmato nei giorni scorsi al tavolo del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi sembra invece pieno di significati.
[hidepost]Sfrondato da tutte le belle parole degli indoramenti della pillola, si tratta dell’impegno assunto dall’Autorità portuale livornese – presenti Giuliano Gallanti e Massimo Provinciali – di aumentare la propria partecipazione azionaria all’Interporto Vespucci di Guasticce di circa tre volte il valore attuale. In soldoni: l’Authority sottoporrà al comitato portuale e alle autorità di vigilanza ministeriale l’acquisto di quote azionarie del Vespucci per un controvalore di circa 6 milioni di euro, che si aggiungeranno alle attuali quote che valgono 2,10 milioni. Un bel salto, che ha anche il significato importante, per tutta l’area portuale della prossima Autorità di sistema, di confermare il Vespucci come retroporto, sia per Livorno che per Piombino.
Gallanti e Provinciali – quest’ultimo come vicepresidente del Vespucci – ovviamente hanno chiesto garanzie. La prima è che si arrivi alla tanto attesa e più volte rinviata riformulazione del debito del Vespucci con le banche (60 milioni, non sono noccioline) nel quadro dell’accordo di programma per il rilancio dell’area in sofferenza economica della costa livornese. Il che vuol dire che anche la Regione, per il Vespucci, dovrà impegnarsi: nel garantire le banche e anche – se possibile – cacciando risorse.
La seconda garanzia è implicita: nel nuovo consiglio di amministrazione del Vespucci – ricordiamo che l’attuale è provvisorio, una specie di interim in attesa del rilancio – l’Autorità portuale vorrà e dovrà avere un maggior peso. Entrambi i temi sono tutti da giocare, perché al momento siamo al protocollo, cioè alle buone intenzioni. Ma almeno adesso s’intravede luce alla fine del tunnel. E Bino Fulceri, che per la gestione quotidiana del Vespucci sputa sangue, potrà forse essere un po’ più sereno.

* * *

Nel protocollo c’è infine l’impegno della Regione Toscana a lanciare il salvagente che serve per rinegoziare il debito delle banche (Bnl in testa). Il presidente Enrico Rossi impegnerà il consiglio regionale su una fideiussione fino a 18 milioni che consentirà di spostare di tre anni la scadenza del “debitone” con le banche. Con l’ingresso “potenziato” dell’Autorità portuale, a operazione avvenuta l’Authority avrà il 30,28% e la Regione – oggi primo socio – scenderà al 18%. Ovvia conseguenza dovrebbe essere, come scriviamo sopra, che anche la presidenza del Vespucci potrebbe passare all’Autorità portuale, salvo voler mantenere una garanzia “politica” della Regione.
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
7 Maggio 2016

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