Federagenti, cambio della guardia
Gian Enzo Duci subentra a Michele Pappalardo – Tutti i temi caldi della riforma portuale – L’impegno del governo sulle regole del lavoro nei porti

Gian Enzo Duci
TRAPANI – Dalla 67ma assemblea Federagenti un tributo unanime di stima a Michele Pappalardo – presidente a fine doppio mandato che ha lasciato al genovese Gian Enzo Duci il timone del comando – per essere riuscito a compattare la categoria in un periodo difficile dato dalla crisi, dalla concentrazione delle compagnie e dal calo dei noli. Un settore a rischio scomparsa in uno scenario monopolizzato dai grandi operatori che ha saputo adattarsi e ridisegnare il suo ruolo professionale allargando i confini delle competenze ed azioni. Pappalardo ha creduto nel potere della comunicazione creando, insieme ad altre associazioni, occasioni di confronto per accendere i riflettori sulla categoria e sul mondo marittimo – fino ad allora considerato, nei fatti, marginale, dalla politica e dal governo – ottenendo attenzione su temi fondamentali.
[hidepost]A Pappalardo va anche il merito – ha detto Enrico Pujia, direttore generale del MIT – di aver ridato slancio ai megayacht sulle coste italiane.
Problemi ne rimangono naturalmente ed il presidente uscente ne ha elencati alcuni quali i possibili ritardi sul percorso della legge di riforma, la modalità della scelta dei presidenti delle AdSP, lo spazio che sarà lasciato al ruolo degli operatori nel nuovo assetto della governance dei porti, ma ha concluso con un monito: peggio delle scelte sbagliate è il non scegliere ed il rinviare, per cui occorre dirimere in fretta temi come le grandi navi a Venezia, il ritardo dei piani regolatori, il completamento delle grandi opere infrastrutturali. E su questi punti Luigi Merlo, consulente del ministro Delrio, ha rassicurato che la Riforma è all’interno di un disegno complessivo che ritiene centrale la portualità nella strategia logistica del paese e che per la sua maggiore competitività punta sulla revisione totale della infrastrutturazione. Il lavoro del dirigente del Mit Ennio Cascetta va in questo senso e porterà ad una rigida selezione dei progetti logistici al cui termine resteranno i soli coerenti con le necessità di sviluppo nazionale e la cui realizzazione sarà agevolata dal nuovo codice degli appalti. Sull’argomento della pesatura dei contenitori – fondamentale per la sicurezza delle grandi navi – ha aggiornato i presenti sugli ampi spazi di operatività lasciati dal decreto attuativo dell’ammiraglio Melone (un anno di applicazione sperimentale) e dal lavoro in corso di un gruppo, cui partecipa anche Federagenti, creato per elaborare la circolare attuativa che chiarirà molti aspetti operativi.

Nella foto: i relatori alla 67ª assemblea Federagenti.
Sullo stato dell’arte e le tempistiche della Riforma (di cui abbiamo in parte già parlato nel nostro numero di sabato grazie ad una sua anticipazione al nostro giornale) Luigi Merlo ha informato la platea che sono al lavoro 5 commissioni (Camera-Senato dei Trasporti, Bilancio e Semplificazione) che dovranno esprimersi entro il 17 luglio e che entro luglio il Consiglio dei ministri darà il parere definitivo; entro lo stesso periodo quindi sarà in vigore il decreto e si potrà procedere con le nomine dei presidenti. Seguiranno poi le diverse norme di attuazione ed è previsto anche un DPCM per la richiesta dei 36 mesi (su questo andrà considerato anche il parere dato dal Consiglio di Stato), occorrerà un decreto attuativo per lo sportello unico (funzionari del MIT sono già al lavoro con le agenzie delle dogane ed altri soggetti interessati), ed una prima riunione con tutte le associazioni è prevista in questa settimana per un confronto sullo strumento regolamentatore che gestirà il tavolo di parternariato. “Questo tavolo consentirà agli operatori di essere maggiormente dentro le scelte – ha rassicurato – rimanendo fuori dagli atti amministrativi che competono solo alla P.A., superando l’anomalia e l’inefficacia dei Comitati Portuali”. Altro decreto attuativo riguarda il tavolo di coordinamento per la regia nazionale della politica programmatoria. Merlo si è anche è dichiarato fiducioso in una soluzione del problema delle grandi navi a Venezia, limite che incide negativamente su tutti i traffici crocieristici dell’Adriatico ed anche su quelli siciliani e frena l’opportunità di crescita straordinaria offerta dalle tante richieste di grandi operatori che vogliono investire in Italia.
Il consigliere di Graziano Delrio ha informato dell’impegno, preso dal ministero, di affrontare la delicata questione della riforma del lavoro dei porti. Un’operazione che si rende necessaria dati i cambiamenti che sono stati portati dalle grandi navi e dall’automazione nei porti e che deve prevenire i possibili conflitti sociali ed il blocco degli scali, tesa a tutelare lavoratori e qualità del lavoro con l’obiettivo di traguardare nuovi modelli gestionali. Infine, sulla questione del limite di responsabilità individuale dei piloti dei porti sulla quale la Camera si è pronunciata nei giorni scorsi, ha informato che l’iter si sta avviando alle fasi conclusive. Un risultato molto importante questo, frutto dell’impegno della Federazione Italiana dei Piloti dei Porti, che consentirà a questa categoria di lavorare più serenamente, così come avviene negli altri paesi europei. Simona Vicari, sottosegretario del MIT, nel suo intervento conclusivo, nel confermare quanto detto da Luigi Merlo ha informato inoltre che ci sono consultazioni in corso per valutare potenziamenti degli interporti ritenuti strategici ed eventuali riconversioni dei rimanenti.
Il convegno era stato anticipato il giorno precedente dall’interessante incontro organizzato dal Gruppo Giovani Federagenti, condotto dal presidente Giuseppe Totorizzo e con la partecipazione, tra gli altri, del dottor Tommaso Fabbri dell’organizzazione Medici Senza Frontiere, incentrato sui tanti risvolti del fenomeno dei flussi migratori che la terra siciliana, con le sue coste, vive quotidianamente.
C.G.
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