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Il documento con le proposte strategiche

ROMA – “L’Associazione dei porti italiani – ha ribadito nel documento ufficiale diramato venerdì scorso il suo presidente, Pasqualino Monti – è favorevole alla riforma per quanto riguarda gli accorpamenti che superino l’attuale assetto di 24 “city port”, in chiave di un forte recupero di competitività; è favorevole altresì alle innovazioni introdotte per snellire organismi di governance e iter dei processi decisionali ed è specialmente favorevole a una solida politica nazionale per la portualità, con indirizzi strategici e coordinamento del governo”.
[hidepost]In questa ottica, Assoporti ha espresso apprezzamento rispetto a tutte le misure di semplificazione previste dal Decreto, da quelle delle procedure di controllo e sdoganamento delle merci alle innovazioni introdotte in tema di adozione dei Piani Regolatori Portuali.
“E’, per altro, molto positivo – ha sottolineato Monti – che il Decreto sulla riforma rappresenti solo uno dei numerosi provvedimenti adottati in attuazione del Piano nazionale della logistica e dei porti: dalla riforma della normativa su escavi e dragaggi alla reintroduzione di marebonus e ferrobonus, dall’emanando Regolamento Concessioni alle risorse appostate nel Contratto di Programma RFI sul capitolo “ultimo miglio” e connessione ferroviaria dei porti core alla rete nazionale.
Proprio nell’ottica di un efficientamento del sistema e quindi di un supporto all’intero piano di riforma, Assoporti ha formulato quattro proposte tecniche:
1) salvaguardia della natura operativa specifica delle AP, recependo certo i principi generali del DM 165/2001, ma evitando di trasformare le future Autorità di sistema portuale (AdSP) in semplici uffici pubblici decentrati;
2) distinzione con chiarezza e trasparenza fra i ruoli e le diverse funzioni tra le istituende Autorità di sistema portuale e l’Autorità Marittima, soprattutto in tema di sicurezza portuale complessiva e della navigazione nello specifico;
3) salvaguardia della possibilità per le future AdSP di conservare partecipazioni in società strumentali alle attività logistiche e ai servizi di interesse generale, ovviamente laddove questi non avessero riscontri di mercato nell’immediato, e fermo restando i vincoli già oggi imposti dalle varie normative vigenti in termini di contenimento della spesa pubblica e riordino delle società partecipate/controllate;
4) riflessione su una norma transitoria che – non rallentando né l’istituzione delle nuove AdSP né la nomina dei nuovi organismi di governance – possa accompagnare dal punto di vista amministrativo il processo di accorpamento delle attuali AP.
Assoporti ha anche ribadito il sostegno all’impegno concreto del Governo – attraverso risorse sia nazionali che europee – per diffondere e rendere strutturali azioni per l’innovazione e la digitalizzazione, a partire dall’estensione del pre-clearing e dei fast-corridor.

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Pubblicato il
15 Giugno 2016

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