La crocieristica a Livorno il quadro e le prospettive
Nel workshop in Fortezza Vecchia con Porto 2000, Authority e Regione

Nella foto: gli interventi di apertura
LIVORNO – La crocieristica nel porto labronico: il quadro attuale e le prospettive future per il porto, la città a la Toscana. Il workshop di lunedì scorso in Fortezza Vecchia, con una vera e propria alluvione di dati statistici e con la successiva tavola rotonda conclusa dall’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo, ha avuto certamente il merito di fare un punto stato stato dell’arte dell’importante comparto marittimo-turistico-economico, esaminato dal punto di vista strettamente portuale ma anche – breve saluto e non eccessivo impegno, a dire la verità del sindaco Filippo Nogarin – della città, dell’Autorità portuale e della Regione. Si potrebbe anche dire, volendo cercare una sintesi di tutto quello che è stato scaricato addosso all’auditorio delle quasi quattro ore di interventi, che l’analisi è stata completa, ma è mancata semmai una sintesi organica delle proposte.
[hidepost]Di quelle veramente concrete, e non dei sogni pindarici. Altro elemento forse solo sfiorato – e non per colpa dei partecipanti, ma per la complessità dei temi alla base – è i futuro prossimo quando ci saranno (sperando che arrivino presto) gli assetti previsti dal piano regolatore e specialmente dalla gara per la Porto 2000. Una gara i cui termini – e specialmente i cui aspetti di dubbio – aleggiavano nell’aria durante tutti i lavori, senza però che siano stati davvero sviscerati. E per primo ad evitare il terreno minato è stato il presidente della Porto 2000 e segretario generale dell’Authority Massimo Provinciali, che pure è solito parlar chiaro e senza fronzoli. Prendiamo atto che non era strettamente un tema, ma molti speravano che ci rientrasse.
La cronaca (torneremo poi sul tema della gara, con tempi meno stretti). Ha aperto i lavori Gabriele Gargiulo, ufficio promozione e studi dell’Authority, seguito dal breve saluto di Filippo Nogarin, che poi si è dato dopo una breve e dignitosa permanenza. Gallanti assente – complicazioni di traffico, è stato detto – sono arrivati a cascata gli interventi tematici: Alberto Peruzzini (Toscana promozione) Claudio Vanni (pianificazione dell’Authority, il porto crociere del futuro) Giovanni Spadoni (Porto 2000, i flussi turistici e le prospettive) Barbara Bonciani e Patrizia Innocenti (Authority, l’impatto economico delle crociere per quanto riguarda gli equipaggi delle navi) (Irpet, crocierismo e motore economico, prime indicazioni del “Focus Group” voluto dalla regione).

Nella foto: la tavola rotonda
La successiva tavola rotonda, strozzata dallo “sforamento” della prima parte del convegno, ha visto partecipare Livia Stivala (Aeroporti Toscani) Nicola Perullo (assessore al Comune di Livorno) Sergio Costalli (presidente Camera di Commercio) Anna Landini (Confesercenti) Stefano Salvestrini (Asamar) e Francesca Marcucci (Confcommercio). Moderatore Massimo Provinciali, che ha messo l’accento sulle ricadute economiche ma anche sociali delle crociere sulla città, ricordando la necessità di una stretta collaborazione con le istituzioni del territorio e il porto. Un ringraziamento particolare è andato a tutte le agenzie che si sono aperte alla massima collaborazione, in Asamar, per la raccolta dei dati.
E dati meriterebbero da soli paginate. In strettissima sintesi, gli arrivi dei crocieristi in Italia nel 2015 ha sfiorato i 13 milioni di persone (+2,3%) con in testa provenienze dal Nord America, Cina, India e Nord Europa. La prima regione come presenze è la Liguria, seguita dal Lazio, Campania, Sicilia e Toscana (6,7%) Livorno è la 6° città in Italia come destinazione delle crociere. Interessante l’utilizzo dei servizi: il 25% dei crocieristi si serve dello shuttle della Porto 2000 e rimane dunque in città. calano le escursioni nelle città d’arte (ancora comunque al 44%) e sull’economia livornese sono piovuti nel 2015 9 milioni di euro dalle crociere. Interessanti anche i dati degli equipaggi: con una media di 700 marittimi a nave, circa 300 rimangono in città (gli altri non sbarcano) e il 25% di loro “consuma” specialmente nei bar e ristoranti, con in testa però le spese di internet. Le agenzie marittime livornesi hanno speso per gli equipaggi durante l’anno circa 200 mila euro in particolare in trasporti ma anche in interventi sulla salute (ricoveri o cure mediche).
I suggerimenti, specie da parte delle agenzie (Salvestrini): più accoglienza a turisti ed equipaggi da parte della città, più informazioni, più punti di ritrovo anche dedicati, migliore fruizione dei servizi (anche una “Card” urbana per gli equipaggi). E una maggior consapevolezza che sono, tutto sommato, fondi di reddito importanti per al città, da sviluppare e consolidare.
C’è stata anche una notizia: da dicembre la “Costa Diadema” lascia La Spezia e viene a Livorno come home-port. Per la Porto 2000 è una piccola rivalsa che però conta specialmente come avvio di un nuovo futuro con più navi e più compagnie che partano ed arrivino da Livorno.
A.F.
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