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Peso dei containers e sinistri marittimi

Mentre entrano in vigore le “pese” anche in italia, si certificano gli abusi del passato

PADOVA – Come da tempo sottolineato, il primo luglio sarà una data epocale per la navigazione commerciale: entrano in vigore infatti le nuove norme internazionali stabilite dall’IMO (International Maritime Organization), attraverso un emendamento al Chapter VI della Convenzione Solas (che si occupa di sicurezza della navigazione), che eviteranno catastrofi marittime causate dalle erronee indicazioni del peso dei container imbarcati, un esempio rappresentativo è nella foto a fianco.
[hidepost]Anche Interporto Padova è già pronto e ha attivato in questi giorni la prima delle tre nuove pese a raso, che permettono di certificare la massa dei container marittimi destinati all’imbarco. In questo modo i container carichi, in arrivo al Terminal Intermodale di Padova per essere trasferiti sui treni verso i porti, viaggeranno già con la documentazione che attesta la massa reale del container stesso e potranno essere imbarcati immediatamente senza perdite di tempo, soste inutili ed ulteriori costi. Nel giro di pochi giorni saranno operative anche le altre due pese che completeranno la dotazione a disposizione di tutte le aziende interessate. E’ un risultato importante, specie se si pensa che le linee guida applicative del Decreto che ha introdotto l’obbligo di pesatura (una norma che riguarda ovviamente la navigazione a livello mondiale ma che ha dovuto essere recepita da ogni singolo Stato) è stata emanata solo lo scorso 31 maggio.
Il peso dei container, è di fondamentale importanza per stabilire la posizione di imbarco sulla nave e naturalmente la massa complessiva del carico. Ogni volta che una portacontainer è caricata vengono effettuati dei calcoli di stabilità che devono garantire la sicurezza della nave anche in condizioni di mare avverso. Se questi calcoli vengono sviluppati partendo dal peso dei container dichiarato, ma diverso dalla realtà, il vero baricentro della nave può essere in una posizione non sicura per la navigazione. Negli scorsi anni vari incidenti sono stati causati proprio dal fatto che fino ad oggi ci si basava sul peso dichiarato da chi spediva il contenitore. Nell’incidente della MSC Napoli avvenuto nel Canale della Manica nel gennaio del 2007 ad esempio, sono stati pesati i circa 660 container rimasti asciutti sul ponte, e ben il 20% ha mostrato differenze di peso maggiori di 3 tonnellate rispetto al peso dichiarato, con un massimo di 20 tonnellate. Solo quella porzione del carico, era di 312 tonnellate più pesante di quanto scritto sui manifesti di imbarco. E’ chiaro quindi che la pesatura certificata è uno strumento di sicurezza assolutamente necessario per evitare ulteriori incidenti in mare aperto.

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Pubblicato il
22 Giugno 2016

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