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Onorato Grimaldi e i pollai

LIVORNO – C’è chi soffia sul fuoco; e andava messo in conto. Così la guerra commerciale più o meno “privata” tra i gruppi Grimaldi e Onorato sui traghetti per la Sardegna, ha preso d’infilata nei giorni scorsi anche la Porto 2000 e di riflesso l’Autorità portuale, che sugli accosti devono vigilare.
[hidepost]Addirittura con una sparata in prima pagina del quotidiano livornese, malgrado da palazzo Rosciano ci sia il silenzio totale e la risposta della Porto 2000 – affidata all’ingegner Giovanni Spadoni – sostenga che il problema denunciato (ovvero semirimorchi insieme a passeggeri sui piazzali dei ro/ro Grimaldi, con problemi di sicurezza) sia già stato risolto anche con l’ok della Capitaneria, come soluzione di pura emergenza per alcuni giorni.

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Vediamo i fatti: Onorato Armatori in una nota del 20 giugno accusa la Porto 2000 di consentire alla Grimaldi di operare nel porto passeggeri con navi che imbarcano e sbarcano anche semi-rimorchi movimentati da “ralle”, “cosa assolutamente vietata dal 1 giugno al 30 settembre”. Onorato ci va giù duro: “In totale spregio delle più elementari norme in tema di sicurezza dei passeggeri”. E sottolinea che “si riserva di portare avanti ogni azione a tutela dei suoi diritti nei confronti dei soggetti responsabili”.
Grimaldi, che su Livorno sta concentrando traffici e iniziative con la Sardegna e malgrado l’appoggio in Sintermar lotta per allargare gli spazi in banchina, non ha risposto a Onorato, anche perché in effetti l’attacco è alla Porto 2000. Che con Spadoni ha ricordato come l’autorizzazione a “sfondare” di alcuni giorni il divieto dei traffici misti sia stata concessa, con apposito brain-storm tra le autorità coinvolte, solo per pochi giorni e per risolvere una temporanea indisponibilità dell’accosto 14/E destinato appunto ai ro/ro Grimaldi. Insomma, una soluzione d’emergenza, già conclusa, anche se c’è stata una “coda” di trailer ancora da smaltire sui piazzale dell’ex parcheggio Azzini. Smaltimento anch’esso autorizzato.

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Avevamo accennato in un corsivo sabato scorso (“La security e i “niet” in banchina”) che sui temi della sicurezza, compresa la Safety, è in corso sul porto labronico un notevole polverone. E non vale richiamare i detti evangelici del “Chi è senza peccato…” perché i punti di vista sono divergenti: come già scritto, sembra anche tra Autorità marittima e Authority portuale. Il problema vero, che naturalmente alimenta i siluri della guerra commerciale, è che il porto non ha sufficienti banchine per i traghetti ro/ro e ro/pax e il tentativo di accordo fatto da Palazzo Rosciano per scambiarsi spazi tra terminalisti sulla base degli accosti liberi sembra svanito come una bolla di sapone. Non aiuta alla serenità nemmeno il reiterato rinvio della gara per la Porto 2000: che se fosse già stata decisa, avrebbe chiarito chi può e chi deve, senza continuare ad alimentare situazioni di incertezza su ogni banchina e su ogni accosto. I rinvii hanno le loro motivazioni e non si discute. Ma forse qualche ragione ce l’ha anche Giuliano Gallanti quando, sottovoce e solo agli amici, sbotta che il porto di Livorno è un’entità “al limite dell’ingovernabile” per l’eccesso di litigiosità e di difesa ciascuno del proprio pollaio. E chissà allora che non sia vera la voce rimbalzata da Genova secondo cui Gallanti sarebbe – nelle varie indiscrezioni che circolano a piede libero in vista della riforma dei porti – felice candidato a tornarsene sotto la Lanterna. Per lui, meglio il “mugugno” che lo sfinimento continuo di tutti contro tutti all’ombra dei Quattro Mori?
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
25 Giugno 2016

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