Tempo per la lettura: 3 minuti

Concessioni demaniali turistiche tra la legge toscana e la Bolkestain

Presentate le linee guida della normativa elaborata dalla Regione in attesa della corte europea

Nella foto: (da sinistra) Gianni Anselmi, Stefano Ciuoffo, Umberto Buratti.

LIVORNO – Vista da un lato della barricata, e vista dall’altro. La presentazione fatta dalla Regione Toscana e dall’Anci regionale toscano delle linee guida della legge regionale 31/2016 sulle concessioni demaniali turistico-ricreative, ha messo in luce da una parte la volontà della Regione stessa di intervenire su un tema di estrema delicatezza economico-sociale che è tutt’altro che chiaro e regolamentato. Ma dall’altro anche le aspettative dei tanti – piccoli e medi imprenditori, in particolare – che dalla normativa si aspettavano definizione giuridica e specialmente semplificazione burocratica.
[hidepost]Non c’è stata né l’una né l’altra, ma non bisogna farne colpa alla Regione. Perché come hanno ribadito sia Gianni Anselmi, presidente della II commissione regionale, sia Umberto Buratti, sindaco di Forte dei Marmi e rappresentante dell’Anci, si è lavorato per cercare di creare un “salvagente” per le imprese in attesa che la corte di giustizia europea si pronunci contro i ricorsi sulla “Bolkestain”. Quella proposta Bolkestain che da mesi ha creato scompiglio per la pretesa di rimettere in gara tutto e tutti, senza praticamente considerare quanto è stato fatto fino ad oggi in investimenti, in sacrifici, in valorizzazione del demanio.
Un punto, dal seminario della Regione che si è tenuto in Fortezza Vecchia, è stato ribadito: la legge regionale non tocca e non interviene sul demanio portuale di competenza delle Autorità portuali: che rimane di competenza delle stesse, e sarà regolamentato dalla riforma della 84/94. Per il resto la Regione e i suoi tecnici – come ha riferito Paolo Borgini, coadiuvato da Umberto Buratti (Anci Toscana) hanno messo tutto il loro impegno per certificare procedimenti che garantiscano da una parte i diritti degli investitori, dall’altro la difesa del territorio e la sovranità dei Comuni di competenza.
Insomma, dalla presentazione è emerso un complesso, articolato – e in qualche punto farraginoso – insieme di norme che ha però un vantaggio certo: chi tra gli operatori seguirà le indicazioni della legge toscana e del suo regolamento, si metterà comunque “in sicurezza” nel caso la corte di giustizia dell’Europa decretasse contro le istanze italiane. Nessun obbligo, sembra di capire, ma un appassionato “consiglio” a utilizzare la 31/2016 come salvagente per la difesa dei propri investimenti passati e presenti dalle insidie della Bolkestain. E non poco.
Intendiamoci, non siamo di fronte a una legge toscana semplice su temi semplici. Il tema del demanio turistico-balneare è complicato da un incrocio di norme che vanno dalle leggi nazionali agli interventi europei, l’ultimo dei quali, la “famigerata” Bolkestein, ancora semi-congelata in attesa del citato pronunciamento della corte di giustizia dell’Aja. La Toscana da parte sua ha legiferato tenendo presenti i principi europei della tutela degli investimenti produttivi, del diritto alla corretta remunerazione dei capitali, della durata delle concessioni (da un minimo di 6 un massimo di 20 anni): sapendo di intervenire su una realtà economico-sociale da anni sviluppata lungo tutta la costa per l’impegno e a volte anche il sacrificio di migliaia di piccoli imprenditori. Nello stesso tempo ha messo in primo piano la tutela del paesaggio, la salvaguardia degli interessi pubblici a fine concessione, la “sana competizione” nel caso di più richieste per la stessa concessione, la valorizzazione del territorio. In uno slogan: qualificare e migliorare. L’assessore al turismo della Toscana Stefano Ciuoffo, rispondendo alle domande (espresse e non) delle associazioni di categoria, si è detto aperto a ulteriori approfondimenti e ha garantito che l’impegno di Firenze è difendere gli investimenti, favorire la valorizzazione del territorio ed evitare che qualche grande “catena” faccia man bassa di concessioni balneari scalzando realtà storiche del territorio. Il tutto in attesa di Godot, ovvero della sentenza dell’Aia. Come dire, parafrasando l’ultimo Lorenzo il Magnifico. “…Del doman non c’è certezza”.
A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
2 Luglio 2016

Potrebbe interessarti

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora

Se rullano tamburi di guerra

Facciamo così: se avete voglia di ripassare con me un po’ di pillole di storia, che possono insegnarci qualcosa sull’attuale preoccupante rullo di tamburi di guerra, provo a pescare nella memoria.   Le spese per rinforzare...

Leggi ancora