La Riforma in dirittura d’arrivo tra tempi tecnici e ultimi fuochi

Rimangono le incertezze su quali suggerimenti delle commissioni verranno accolti e sulle indicazioni del Consiglio di Stato – I tempi del passaggio di consegne dai commissari

Graziano Delrio

ROMA – I tempi per la formalizzazione della riforma portuale stanno diventando strettissimi. E se Delrio vorrà dimostrare di non essere stato un illuso ottimista, il consiglio dei ministri dovrà necessariamente approvare il testo, emendato almeno in parte con i “suggerimenti” delle commissioni parlamentari e del Consiglio di Stato, entro questa settimana. Una bella sfida, visto che la riforma nasce dalla “governance”, ovvero dalla scelta più politica e meno tecnica: la nomina dei presidenti. Ne parliamo, per quello che si chiacchiera in giro, in altro articolo.
Nei giorni scorsi ci sono stati gli ultimi frenetici contatti a livello tecnico-burocratico. Le verifiche con il ministero dell’Economia (sui costi della riforma, che dovrebbe nascere senza ulteriori oneri), gli ultimi giri di valzer con le Regioni, le inevitabili pressioni degli ultimi “cencelliani”.
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