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I pannelli della Lipu in Fortezza Vecchia

Anche corsi di divulgazione del birdwatching e sulle biodiversità

LIVORNO – La Fortezza Vecchia ospita numerosi uccelli come il gheppio, il diffusissimo e vorace gabbiano reale, il piccione, il rondone pallido, il pigliamosche e lo storno. Sono tutti ormai di casa a Livorno, tanto che alcuni di essi hanno addirittura deciso di nidificare negli anfratti del Mastio o dei bastioni, mentre altri compaiono durante le migrazioni o nella stagione invernale. Dunque il complesso mediceo è oggi sempre di più un paradiso nascosto anche per il popolo alato. Ne è convinta la Lega Italiana Protezione Uccelli (Lipu) che a Livorno effettua continui censimenti sugli esemplari che sorvolano la città e che ha presentato in Fortezza Vecchia al pubblico una pannellistica di carattere ecologico dedicata in particolare a descrivere l’avifauna che si può osservare nel più importante complesso monumentale della città labronica.
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I pannelli sono illustrati da bellissime foto, e i testi che descrivono sinteticamente le caratteristiche ed il periodo di presenza delle diverse specie sono stati elaborati in versione bilingue, per facilitare la comprensione anche ai turisti stranieri, che notoriamente sono molto sensibili e attenti alle tematiche ambientali. Questa operazione comunicativa per i visitatori della Fortezza Vecchia e la cittadinanza più in generale, si colloca dopo due anni di collaborazione tra l’Autorità Portuale e Lipu sul tema della gestione della nidificazione del Gabbiano reale.
La collaborazione tra APL e Lipu ha permesso inoltre di organizzare altri momenti di sensibilizzazione per i cittadini sul tema degli uccelli e della natura in città, compresa una serie di corsi dedicati al birdwatching ed alla biodiversità urbana.
“Auspichiamo – ha detto il responsabile ecologia urbana della Lipu, Marco Dinetti – che la collaborazione con l’Autorità portuale prosegua anche nel futuro, con nuove ed interessanti iniziative in grado di permettere alla gente di scoprire gli aspetti naturalistici, beneficiando dei servizi ecosistemici che vengono prodotti dalle aree verdi, ed ai tecnici di acquisire elementi utili nella progettazione edilizia ed in tutti quegli ambiti dove necessita una gestione faunistica rispetto al patrimonio architettonico e monumentale”.

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Pubblicato il
27 Agosto 2016

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