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La Riforma e i suoi tanti dubbi

I tempi per le scelte dei nuovi presidenti e i troppi “niet” dal territorio

LIVORNO – Il Decreto Legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 luglio u.s. sulla “Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorità Portuali di cui alla legge 28 gennaio 1994, n° 84”, c.d. Riforma Delrio, trova origine – aldilà della semplificazione riportata in rubrica – nella necessità di adeguare il sistema portuale italiano alle disposizioni recate dal Regolamento UE 2013/1315 dell’11.12.2013, con definizione di porto centrale di sistema. Sull’argomento ci scrive questa dettagliata e approfondita nota l’avvocato Francesco Ruffini, già segretario generale dell’Autorità portuale labronica.

Francesco Ruffini

Con previsione di istituzione (entro 90 giorni) presso ciascuna Autorità di Sistema Portuale (AdSP) deve nascere uno Sportello Unico Amministrativo (SUA), con funzione di front office per tutti i procedimenti amministrativi ed autorizzativi che non riguardino le attività commerciali ed industriali in porto (ma sarà difficile individuarne le esclusioni).
Come noto costituiscono Organi dell’AdSP: il Presidente, il Comitato di gestione (CG), il Segretario generale, il Collegio dei revisori dei conti.
Sorprende che nel Comitato di gestione non siano stati ricompresi il Comandante della Capitaneria sede dell’AdSP, e il Presidente della/delle Camera di Commercio.
Nuove disposizioni sono recate poi per l’istituzione del Tavolo di parternariato della risorsa mare (in luogo e con ampliamento di funzioni degli attuali Consigli portuali), del Tavolo nazionale di coordinamento delle AdSP (secondo gli indirizzi del Codice Comunitario di condotta sul Patronato) e degli Uffici territoriali portuali (presso ciascun porto già sede di Autorità portuale).
[hidepost]Altre disposizioni sono recate per lo Sportello Unico Doganale (art. 4, c. 57, L. 24.12.2003 n° 350), per i piani regolatori di sistema, per l’arrivo e partenze delle navi, e per altre minori modifiche alla L. 94/84.
Di fronte alla complessità delle nuove norme (molte pretermesse), appare riduttivo concentrare il dibattito di questi caldi giorni di fine agosto sulla nomina dei Presidenti e sugli accorpamenti tra AA.PP. ispirati dalla L.124/2015 (c.d. Legge Madia).
Sul primo dei due fronti ha aperto le ostilità il Commissario Straordinario ed ex Presidente del Porto di Civitavecchia (e tuttora Presidente di Assoporti) Pasqualino Monti, il quale – nel restituire il proprio mandato nelle mani del Ministro Delrio – ha precisato di essere a disposizione per ulteriori incarichi in altri porti.
Al Dr. Monti hanno fatto seguito – per quanto noto – i Presidenti di La Spezia e di Savona (qui affiancato dal Direttore della dogana) nella premessa che l’istituzione delle nuove AdSP azzererebbe il limite dei due incarichi precedentemente fissato per le AA.PP.
Tuttavia è opportuno ricordare in proposito che, con insolita procedura, il Ministro – anziché provvedere con proprio decreto – ha demandato al suo Capo di Gabinetto di fissare termini e requisiti per chi volesse candidarsi.
Talchè con provvedimento M_INF GABINETTO n° 00.30383-03/08/2016 – rinvenibile sul sito del MIT – è stato fissato alle ore 24 del 4 settembre 2016 il termine ultimo (non saranno ammesse proroghe?) per l’invio delle candidature esclusivamente mediante posta elettronica all’indirizzo mail “segr.capogabinetto@mit.gov.it“.
E’ stato precisato che l’avviso emesso “non ha natura concorsuale, ma è pubblicato al solo fine di raccogliere le eventuali manifestazioni di interesse, pertanto non è prevista alcuna procedura selettiva, non verrà redatta e pubblicata alcuna graduatoria, né sarà reso pubblico l’elenco di coloro che avranno presentato il proprio curriculum”.
In altra parte è chiarito che il Presidente è scelto fra cittadini dei Paesi membri dell’ Unione Europea, aventi comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale con obbligo di ricoprire l’incarico a tempo pieno.
E’ stato riferito che intendimento del Ministro sarebbe quello di giungere alle nomine nel più breve tempo possibile, evitando lungaggini, ricorsi, e quant’altro, quasi che si trattasse di un percorso “legibus solutus”.
Sembra difficile che un tale obbiettivo possa essere raggiunto.
Intanto, il Ministro dovrà compiere le proprie scelte con motivato atto amministrativo soggetto ad essere censurato nelle sedi proprie.
Permane poi il diritto d’accesso agli atti per gli aventi titolo.
Infine gli Ordini professionali potrebbero eccepire sulla legittimità delle preclusioni imposte, mentre per gli operatori marittimi e portuali si porrebbe pur sempre l’ipotesi del conflitto di interesse. Attira poi l’attenzione l’esplicito riferimento ai dirigenti delle pubbliche amministrazioni da collocarsi in aspettativa per il periodo di durata dell’incarico di presidente o di segretario generale dell’AdSP (art.5, comma 4, n.1 D.L.vo).
Infine, un rilevante ruolo è affidato alle Regioni che dovranno formare l’intesa sui candidati proposti e sugli accorpamenti previsti per le attuali AA.PP.
In proposito Sicilia, Campania, Liguria – nonostante la moratoria suggerita di 36 mesi – hanno già espresso parere contrario. Per la Toscana non risultano al momento determinazioni circa l’unione di Marina di Carrara a La Spezia.
Intanto, nella prospettiva che meglio si chiariscano le varie questioni, i porti nazionali vivono un momento di grande travaglio e di intensa attività.
Nella premessa che le AdSP subentrino alle AA.PP. in tutti i rapporti in corso compresi quelli lavorativi (art. 5, comma 15 n. 4 D.L.vo).
L’A.P. di Venezia ha ceduto il 35% delle proprie quote nel Venice Terminal Passeggeri al Consorzio Terminal Investimenti (Costa, MSC, Royal Caribbean, e gruppo turco GPH) che hanno già provveduto alla nomina del nuovo CDA; Savona sta accelerando i termini per la Darsena Maersk di Vado Ligure; La Spezia ha sottoscritto accordi con MSC e Royal Caribbean; Piombino si appresta ad assegnare in concessione nuove banchine per riparazioni e demolizioni navali, nonché per il project cargo; Trieste ha autorizzato l’assunzione di 15 nuove unità.
A Livorno, invece, si è scelta – come per altre questioni – una linea attendista, in attesa del nuovo che avanza e tenuto conto che gli Organi delle soppresse AA.PP. restano in carica sino all’insediamento dei nuovi Organi delle AdSP (art. 20, comma 1 D.L.vo).
Francesco Ruffini

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Pubblicato il
31 Agosto 2016

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