Livorno, il gran gioco delle aree
Nell’azionariato del terminal dei portuali è entrato Friultrasporti mentre la Spil del Comune cerca di ristrutturare il debito e potrebbe vendere il “gioiello” affittato alla Cilp
LIVORNO – Le grandi manovre sul porto, per assicurarsi posizioni di forza in vista della nuova Autorità di sistema portuale, stanno coinvolgendo in particolare le aree e le banchine del settore industriale. Per dirla in parole povere, intorno alla Darsena Toscana e ai margini della cinta doganale.
Due le operazioni più significative: la richiesta di concessione della radice della sponda est da parte della nuova società LTT (Livorno terminal toscano) di Federico Barbera, in comparazione con la richiesta da tempo avanzata dal TCO di Roberto Alberti e soci: e l’ingresso nell’azionariato dell’Intercontainers, a fianco della Compagnia portuale Livorno, della Friultrasporti di Paolo Beltramini, a sua volta socia della Trailer Service ma che non figura nell’operazione.
[hidepost]L’accordo tra la Compagnia portuale e Friultrasporti prevede due tempi: il primo, che si è concluso di recente, ha comportato la cessione del 51º della società a Beltramini, mentre in un secondo tempo la cessione raggiungerà il 60% delle quote. In precedenza la Compagnia di Enzo Raugei aveva rilevato la quote degli altri soci di Intercontainers, gli eredi Taccia e gli eredi Bassini in modo da poter disporre della totalità della proprietà. Secondo Enzo Raugei, l’ingresso di Friultrasporti nell’Intercontainers (il cui valore totale si aggirerebbe intorno ai 3 milioni di euro circa) ha alla base un piano di rilancio delle aree e dei capannoni del terminal, che in base ai progetti del piano regolatore portuale rientrerà in pieno nella cinta doganale.
Per quanto riguarda la richiesta comparazione della radice della sponda est in Darsena Toscana, non sfugge che sugli accosti e sulle aree immediatamente adiacenti si stiano focalizzando non solo l’interesse di TCO e di LTT ma anche quelle di altri operatori, visto il crescere continuo dei servizi ro/ro e l’oggettiva carenza di spazi denunciata dai vari armatori. L’interesse sull’area è tanto più esteso in quanto vi gravita anche Paduletta, con i suoi vasti spazi e i suoi magazzini, di proprietà della SPIL del Comune, a sua volta in forti difficoltà economiche tanto da aver avviato un tentativo di ristrutturazione del debito con le banche attraverso una ricerca di advisors competenti. Per molti osservatori, le difficoltà della SPIL potrebbero essere sanate – o almeno, ampiamente ridotte – dalla vendita di Paduletta: per la quale sarebbero state presentate già offerte anche da parte di Andrea Palumbo, che sostiene l’operazione LTT di Federico Barbera. Ma con un punto fermo a frenare molti tentativo: l’esistenza di un contratto di affitto alla Cilp fino al 2028 al quale la Cilp stessa – rafforzata come noto dai soci Neri e Negri – non intende certo rinunciare. Anzi, pare intenda porsi come primo possibile acquirente se davvero il Comune volesse vendere.
A.F.
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