Crociere, un anno record: ma il 2017 è pieno d’ombre
Consuntivi e previsioni nel comparto dopo il “Cruise Day”
LA SPEZIA – Un anno davvero buono per le crociere in Italia. E con la soddisfazione di buona parte degli scali che hanno dedicato impegno e risorse per potenziare la ricettività. L’esempio di La Spezia, sottolineato ieri dal saluto del presidente dell’Authority Lorenzo Forcieri al “Cruise Day Italia”, conferma che le potenzialità ci sono state, sia pure in un anno nel quale il terrorismo islamico, la “coda” della crisi internazionale e le incertezze sulle paventate manovre economiche in Europa, non hanno certo rasserenato gli animi.
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Archiviato il 2016, anche se ancora per qualche settimana le grandi navi da crociera continueranno a frequentare i nostri porti, si guarda adesso al 2017. E in questa proiezione non mancano le ombre.
Secondo Cemar Agency di Genova, che ha presentato il suo studio analitico proprio nel corso del Seatrade Cruise Med di Tenerife, saranno i porti italiani a soffrire per quello che viene previsto un decremento del traffico crociere nell’anno 2017. Il record dei 10,97 milioni di passeggeri conquistato quest’anno dai porti italiani rimarrà insuperato. E anzi, secondo Cemar, ci sarà un calo intorno al 10% (previsti 9 milioni e 860 mila passeggeri) con un analogo calo delle toccate-nave: ben il 14% in meno, per fermarsi a poco più di 4.100 (contro le 4.918 di quest’anno). A rallentare la propria corsa sui porti italiani saranno in particolare le compagnie di crociera americane, che andranno a privilegiare, anche per i clienti europei, altri mari ed altri porti.
Sempre secondo l’analisi, un po’ tutti i principali porti italiani perderanno quota. Civitavecchia prevede un calo del 5% dei passeggeri, pur mantenendo nel 2017 il primo posto. Venezia perderà il 12% dei passeggeri, Genova/Savona il 4%. Le ombre maggiori riguardano, sempre secondo l’indagine, Napoli (-29%) e Livorno (-13%) mentre Cagliari farebbe il pieno grazie anche all’esclusione del nord Africa per i noti fenomeni del terrorismo.
Siamo a previsioni attendibili, poco attendibili o troppo pessimistiche? Un po’ da tutti i porti interessati dall’indagine cominciano a filtrare commenti, chiarimenti, distinguo. Se ne parlerà presto, anche in relazione a come cambierà la “governance” nei vari porti in base alla Riforma Delrio. E in relazione a quei progetti che, portati avanti da tempo sul settore, rischiano di saltare o di essere rimandati proprio in vista della Riforma, della privatizzazione delle società delle crociere e dalle scelte del tavolo centrale di programmazione strategica sui porti.
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