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La classifica dei porti TEU

Un originale ricalcolo dei movimenti dei containers

Angelo Roma

Il comandante Angelo Roma, già ufficiale di Marina Militare, uomo Zim storico per Livorno e attuale presidente dell’Assonautica locale, ci ha inviato le seguenti considerazioni sullo stato dell’arte della riforma portuale e dello shipping.

LIVORNO – Negli ultimi anni, il settore del trasporto marittimo contenitori ha conosciuto instabilità a seguito, sia di prolungate crisi economiche generali, sia per riduzione della domanda di mercato, sia per una maggiore capacità di stiva e sia per una più rilevante incertezza dovuta al riallineamento delle alleanze globali (vedi l’Ocean Alliance: fusione di CMA CGM, gruppo COSCO, OOCL ed EVERGREEN, approvata lo scorso 20 ottobre dalla Federal Maritime Commission degli Stati Uniti).
[hidepost]Il settore specifico del trasporto marittimo, ha continuato nella prima metà del 2016, a sperimentare uno squilibrio tra domanda ed offerta, perché la domanda sul mercato è rimasta debole, mentre nuove capacità di stiva sono state aggiunte allo stesso mercato. La capacità in eccesso, ha portato a tassi storicamente bassi, attraversando le varie e più importanti aree commerciali.
L’impatto, sul risultato netto del calo dei noli, è stato parzialmente compensato dal prezzo, relativamente basso del bunker.
Questo continuo trend di noli bassi, ha già influenzato negativamente le situazioni economiche degli armatori e la loro capacità di rispettare gli accordi finanziari: default HANJIN, ristrutturazione del debito ZIM e perdite straordinarie per circa 1,88 miliardi di dollari della NYK; quest’ultima insieme a “K”Line e MOL, hanno appena annunciato la fusione delle attività nel segmento dei containers.

* * *

Poco più di una settimana fa’ il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio ha affermato: Ho completato le proposte di nomina dei presidenti delle Autorità di Sistema Portuale, che ora sono al vaglio delle autorità garante competenti. In questa settimana spero arrivino le risposte! Invece ad oggi, le risposte non sono arrivate, tanto che denunciato pubblicamente la difficoltà a trovare la quadra per le quindici presidenze, ed ha perfino detto: “La riforma portuale è un’incredibile rottura di coglioni”. Ha poi ricordato che il “passaggio” successivo, sarà nelle commissioni parlamentari competenti che dovranno esprimere il previsto parere. Faccio presente che la disciplina generale delle procedure di nomina, stabilisce che detto passaggio/parere, in tutti i settori della P.A. prevede un voto, e che questo voto è segreto. Ad oggi, come pubblicato da La Gazzetta Marittima, il parere della Commissione del senato è stato dato solo per due presidenti, D’Agostino e Prete.

* * *

Immancabilmente le statistiche che si riferiscono alla movimentazione containers nei singoli porti, con l’avvento delle quindici Autorità di Sistema Portuale, cambieranno, e qui di seguito, un esempio di come sarebbero state alla fine del 2015, nel caso fossero già esistite:
1) Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale LIGOCC: Porti di Genova, Savona e Vado Ligure 2.333.000 (seconda).
2) Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale LIGORIE: Porti di La Spezia e Marina di Carrara 1.300.000 (terza).
3) Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale TIRRSETT: Porti di Livorno, Capraia, Piombino, Portoferraio, Rio Marina e Cavo 781.000 (quinta).
4) Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale MATCSET: Porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta 67.000 (undicesima).
5) Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale TIRRCENT: Porti di Napoli, Salerno e Castellamare di Stabia 798.000 (quarta).
6) Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale, Jonio e dello Stretto MITMJST: Porti di Gioia Tauro, Crotone (porto vecchio e nuovo), Corigliano Calabro, Taureana di Palmi, Villa San Giovanni, Messina, Milazzo, Tremestieri, Vibo Valentia e Reggio Calabria 2.546.000 (prima)
7) Autorità di Sistema Portuale del Mar di Sardegna MARSAR: Porti di Cagliari, Foxi-Sarroch, Olbia, Porto Torres, Golfo Aranci, Oristano, Portoscuso-Portovesme e Santa Teresa di Gallura (solo banchina commerciale) 748.000 (sesta).
8) Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale MASIOCC: Porti di Palermo, Termini Imerese, Porto Empedocle e Trapani 13.000 (quattordicesima).
9) Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale MASICOR: Porti di Augusta e Catania 50.000 (tredicesima).
10) Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale MADMER: Porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli 60.000 (dodicesima).
11) Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio MAIONIO:
Porto di Taranto 0 (quindicesima).
12) Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale MADCENT: Porto di Ancona, Falconara, Pescara, Pesaro, San Benedetto del Tronto (esclusa darsena turistica) e Ortona 178.000 (decima).
13) Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro-Settentrionale MADCESE: Porto di Ravenna 245.000 (nona).
14) Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale) MADRSET: Porti di Venezia e Chioggia 560.300 (settima).
15) Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale MADORI: Porto di Trieste 501.000 (ottava).
Angelo Roma

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Pubblicato il
5 Novembre 2016

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