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Federpetroli: con Trump nuove aperture

ROMA – «Sicuramente il presidente Trump non sarà di ostacolo ai così detti ‘petrolieri’ ed a tutto il nostro settore ma darà un marcia in più allo sviluppo petrolifero» queste le parole del presidente di FederPetroli Italia Michele Marsiglia alla vittoria elettorale del nuovo presidente degli Stati Uniti d’America.
[hidepost]Continua Marsiglia «Trump è un imprenditore di successo, è fuori da ogni dubbio che un uomo di impresa non possa incrementare con la politica la sfera economica ed industriale di un paese. Certamente per il nostro settore bisognerà monitorare ed attendere la politica estera che il nuovo presidente intende percorrere. E’ di fondamentale importanza il rapporto e la geopolitica con il Medio Oriente, l’Asia e l’Europa in particolare.
«Gli Stati Uniti vivono di una politica energetica piuttosto complessa e dipendente dal resto del mondo, sicuramente alcuni punti ed opinioni espresse nella campagna elettorale sono alquanto dubbiose su quello che potrà essere un ruolo moderato con il resto degli attori e dei paesi di sviluppo energetico. Il capitolo Iran sarà prioritario anche in vista degli accordi che in questi giorni grandi compagnie petrolifere stanno siglando per lo sviluppo di importanti giacimenti».
In tema di politica energetica interna «L’America con l’amministrazione Obama lascia un’eredità energetica frastornata, stiamo parlando del paese dello Shale Oil, di grandi strutture logistiche ed oleodotti di grandi dimensioni ma allo stesso tempo di aziende che hanno chiuso i battenti a causa della crisi internazionale legata al prezzo del greggio e degli investimenti in nuove tecniche di sviluppo degli idrocarburi.
«Oggi attendiamo di conoscere quello che sarà in questa nuova era l’America energetica e come proseguirà il rapporto con i paesi OPEC e non-Opec. Se i prezzi dei greggi (WTI e BRENT) non risalgono ai livelli di qualche anno fà, ci saranno problematiche anche per gli U.S.A» conclude Marsiglia.

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Pubblicato il
19 Novembre 2016

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