Interporto Padova, no ai blocchi
Chiesto l’intervento contro lo sbarramento creato da settimane per una manifestazione di protesta

Roberto Tosetto
PADOVA – Interporto Padova ha inviato al presidente del Consiglio, ai ministeri competenti e a tutti gli organi amministrativi e politici locali un appello firmato da oltre 1000 cittadini (per la precisione 1017) che lavorano nell’area interportuale, in cui si chiede alle autorità competenti “di porre fine ai blocchi che un piccolo gruppo di manifestanti sta illegittimamente e ripetutamente attuando da alcune settimane”.
Le firme sono state raccolte in appena cinque giorni tra i lavoratori delle imprese insediate in Interporto Padova, impiegati, titolari delle aziende, ma anche operatori coinvolti nelle attività, come autotrasportatori, artigiani e semplici cittadini che usufruiscono dei servizi in Zona Industriale.
[hidepost]Da sottolineare che l’adesione in cosi poco tempo di un numero significativo di persone – dice una nota del direttore dell’Interporto Roberto Tosetto – testimonia l’esistenza di un disagio reale e avvertito e l’importanza che i cittadini attribuiscono alla tutela della libertà personale e di impresa.
I firmatari sottolineano nell’appello come il sacrosanto diritto di sciopero non possa essere stravolto al punto di violare i più elementari diritti di cittadini che non sono nemmeno coinvolti nella vertenza presa a pretesto per attuare i blocchi. Non è in discussione la libertà di manifestare ma deve essere chiaro che non è possibile permettere che i blocchi – al di là della loro eventuale legittimità – coinvolgano persone, mezzi e aziende che non sono nemmeno lontanamente interessate alla vertenza, e che si utilizzino questi azioni selvagge per creare danni e disagi, con lo scopo finale di raggiungere i propri obiettivi esercitando indebite pressioni su soggetti terzi rispetto all’intera vicenda. Ricordiamo che il blocco nei confronti di terzi non rientra nella attività sindacale e di sciopero consentita.
La richiesta è quindi “che sia consentito quanto previsto dalla Costituzione Italiana ossia sia permesso a chiunque lo voglia, poter liberamente entrare e uscire dalle proprie aziende, a piedi, in auto o con camion e furgoni, e che sia garantita la possibilità di svolgere la normale attività lavorativa senza arbitrarie e irragionevoli limitazioni”.
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Anche Confetra – Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica – ha chiesto al Governo di ripristinare il normale funzionamento dell’Interporto di Padova, paralizzato da oltre 10 giorni da azioni di protesta di una sigla dei sindacati di base.
“Il danno che stanno subendo gli operatori – dichiara il presidente Confetra Nereo Marcucci – è ingentissimo e il rischio è la degenerazione del conflitto come purtroppo già avvenuto a Piacenza. Per scongiurare tale rischio – continua Marcucci – è necessario, da un lato, ripristinare normali relazioni sindacali e, dall’altro lato, rendere finalmente operativo il Tavola della Legalità nella logistica di magazzino insediato due anni fa, ma purtroppo mai decollato. Quel Tavolo consentirebbe di anticipare e prevenire eventi come quelli in corso a Padova che non riguardano solo situazioni territoriali ma necessitano di una strategia a livello nazionale”.
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