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Ravenna in crescita Sapir la sua forza

Il comparto alimentare traina i successi – Riprende anche la movimentazione di containers

RAVENNA – Nei primi nove mesi dell’anno, la movimentazione delle merci nel porto di Ravenna è stata pari a 19.305.913 tonnellate di merce, un + 5,7% rispetto allo stesso periodo del 2015. Un dato che a dicembre porterà lo scalo romagnolo (tra i primi cinque in Italia e leader nazionale per gli scambi con i mercati del Mediterraneo orientale e del Mar Nero) a mettere a segno il quinto incremento annuo consecutivo, ormai vicino a quei 22 milioni di tonnellate di merce del 2008 ultimo anno pre-crisi, anche se ancora lontano dal record del 2006 vicino ai 27 milioni di tonnellate.
[hidepost]Lo sottolinea un servizio di Lorenzo Tazzari sul quotidiano “Il Resto del Carlino”. Eccone un significativo estratto.
La crescita più rilevante in valore assoluto riguarda, già da diversi mesi, il comparto alimentare, derrate alimentari solide e prodotti agricoli, pari a 3.166.403 tonnellate, con +492 mila tonnellate (+18,4%), grazie soprattutto all’aumento del granoturco (quasi 300.000 tonnellate in più), proveniente in particolare da USA, Bulgaria e Ucraina, delle farine, soprattutto di semi soia e girasole, (+100 mila tonnellate) proveniente prevalentemente da Brasile e Argentina. Per i container il risultato è stato di 176.129 TEUs con un calo del 2,9% sui mesi, mentre in settembre si sono registrati 20.066 TEUs, con un bene augurante incremento del 7,3%.
In questo contesto i terminal del Gruppo Sapir sono un punto di forza del porto di Ravenna.
La Sapir (nella sua strutturazione pubblico privata) ha guidato il porto di Ravenna fino all’entrata in scena, con la legge 84/94, delle Autorità portuali.
La società, tra capogruppo Sapir, Terminal Nord e Tcr (Terminal Container Ravenna partecipato al 30% dal Gruppo Contship Italia) conta oggi su 2700 metri di banchine, 120.000 mq. di magazzini e 300.000 di piazzali, un parco serbatoi con capacità di stoccaggio di 85.000 mc, 23 gru.
«I terminal – spiega il presidente Riccardo Sabadini, avvocato di professione nel report di Tazzari – offrono la massima efficienza nella di fertilizzanti, inerti, ferrosi, impiantistica e pezzi speciali, liquidi, merce a temperatura controllata e container, anche reefer. Il trasporto via ferrovia è garantito da 16 km. di binari». I volumi su treno degli inerti diretti al comprensorio ceramico di Sassuolo sono in aumento e sfiorano, in questa tipologia merceologica, il 35% del traffico del gruppo.
A bilancio per il periodo 2014-2018 ci sono 40 milioni di euro alla voce investimenti. «La società si sta rafforzando nel core business delle rinfuse – spiega Sabadini – attrezzando un’area coperta per lo stoccaggio delle argille. Abbiamo messo in opera una gru Liebherr di oltre 200 tonnellate di portata, la massima presente in Adriatico, puntando a incrementare la movimentazione di pezzi di peso e dimensioni eccezionali, come le macchine industriali. Ci prepariamo per un auspicabile aumento dei traffici: nei prossimi anni renderemo operative nuove aree di estensione importante».
Anche Terminal Nord ha appena acquistato due nuove gru, mentre Tcr ha in atto un progetto di modernizzazione dell’equipaggiamento da 24 milioni di euro. «Dopo il rinnovamento di due gru, cosiddette Sts, allo standard post-panamax – aggiunge Milena Fico, direttore generale del Terminal container – il piano di investimenti verso standard operativi sempre più alti è proseguito con tre gru Rmg (rail mounted gantry) appena arrivate e si completerà con un’altra gru entro il prossimo anno». Per l’ad di Sapir, Mauro Pepoli «i problemi, invece, sono quelli che denunciano tutti gli operatori del porto di Ravenna: basso pescaggio del canale, collegamenti stradali e ferroviari da migliorare».

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Pubblicato il
23 Novembre 2016

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