Piattaforma? la lista degli “orrori”
LIVORNO – Mi scuserete se questa volta invece di chiedere che ne pensano Gallanti, Provinciali & C, dico la mia sulla “proposta di delibera” della giunta regionale toscana sul bando della Piattaforma Europa. E se non mi scusate pazienza, la dico lo stesso.
[hidepost]Non contesto la legittimità dell’intervento, che secondo alcuni esimi osservatori può mandare all’aria – o rallentare – la “madre di tutte le gare”. Sappiamo tutti che entro il 15 dicembre, cioè entro un paio di settimane, devono arrivare le “manifestazioni d’interesse”: se manifestazioni, a questo punto, arriveranno.
In questa sede mi limito a riferirvi l’elenco – Sine Ira et Studio, come scriverebbe Massimo Provinciali – dei soggetti che hanno potuto e voluto metter becco dopo la conferenza dei servizi della Regione sul progetto di fattibilità della prima fase della piattaforma Europa. Non commento, giudicherete voi, se questo è o no diventato un Paese delle mille burocrazie, dove non ci dobbiamo stupire se poi una lettera (leggi “La Nazione” di due giorni fa) ci mette trent’anni tra Livorno e Pisa.
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Ecco l’elenco degli “orrori”, preparatevi a incazzarvi. Si parte dalla Regione Toscana; seguono Ministero dell’Ambiente (direzione generale valutazioni ambientali), Ministero dell’Ambiente (direzione salvaguardia delle acque), Ministero dell’Ambiente (direzione sviluppo sostenibile), Ministero dell’Ambiente (direzione rifiuti e inquinamento), Ministero dell’Ambiente (direzione protezione della natura), Ministero dei Trasporti (struttura tecnica di missione per l’indirizzo strategico), Ministero delle Infrastrutture (direzione vigilanza autorità portuali), Ministero dei Trasporti (direzione sviluppo del territorio), Ministero dei beni culturali (direzione belle arti), Ministero dei beni culturali (segretariato generale delle attività culturali e turismo della Toscana), Ministero dei beni culturali (soprintendente alle belle arti di Pisa e Livorno), Ministero dei beni culturali (soprintendenza archeologica), Direzione marittima di Livorno, Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, Autorità di bacino dell’Arno, Autorità idrica Toscana, Ente Parco Migliarino e San Rossore, Provincia di Livorno, Provincia di Pisa, Comune di Livorno, ARPAT Toscana, Azienda Usl, Rete Ferroviaria Italiana, ENEL, distribuzione Toscana e Umbria, ERNA, area operativa Firenze, ASA Livorno, Agenzia delle Dogane, (direzione centrale) Agenzia delle dogane (ufficio Livorno).
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In strettissima sintesi, in questa caterva di enti hanno espresso richieste di integrazioni e modifiche al progetto la Regione Toscana (vogliono autorizzazioni al movimento dei sedimenti marini, autorizzazione SIN, integrazione dello studio di fattibilità con valutazione rischi prima della procedura di gara, accordo di programma per uso risorse regionali) il ministero dell’Ambiente (aggiornamento caratterizzazione fondali: viene contestato il vincolo paesaggistico) l’Autorità di bacino dell’Arno (era scontato…) e in particolare il Comune di Livorno (vuole anche l’impegno per il controllo delle acque di balneazione durante i lavori).
Mi cheto, non ho altro da aggiungere. Solo, devo correggere la citazione latina di partenza: meglio Cum Ira, horresco referens.
Antonio Fulvi
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