Polo demolizioni a Piombino la Marina conferma le navi
PIOMBINO – L’Autorità di sistema portuale con Livorno è sempre in stand-by in attesa della governance. Ma se il piano di rilancio della ex Lucchini ritarda, stanno finalmente partendo quelli delle demolizioni navali portato avanti da PIM (acronimo di Piombino Industrie Marittime) e della General Electric per il montaggio e la produzione dei moduli per la compressione del gas liquefatto. Due operazioni che si stanno radicando nelle aree nuove del porto, realizzate con i fondi ottenuti a compensazione dello “scippo” del relitto della Concordia.
[hidepost]Il polo delle demolizioni marittime di PIM, che nasce dalla joint venture tra la livornese Fratelli Neri e la genovese Cantiere San Giorgio, comporta un investimento di 14 milioni di euro e prospettive di occupazione a regime di circa 200 lavoratori, più l’indotto. I lavori per le infrastrutture necessarie dovevano iniziare alla fine del 2016 ma come sempre accade in Italia, l’infinita serie degli adempimenti burocratici ha ritardato di qualche mese il via. La vera attività di demolizione dovrebbe cominciare dall’estate prossima. La Marina Militare, per dichiarazione del suo ministro Roberta Pinotti (Difesa) ha confermato nei giorni scorsi che ci sono almeno una mezza dozzina di navi che attendono la demolizione e sono destinate a Piombino. Ma la Marina non sarà l’unico cliente: ci sono in tutta Europa centinaia di navi da demolire, che le normative UE destinano unicamente ai centri europei “certificati”. E il centro PIM di Piombino è tra quelli in fase di certificazione, dopo la dozzina di siti che hanno già avuto l’OK di Bruxelles, tra i quali almeno 4 nel Mediterraneo dell’est.
Il centro che PIM sta per realizzare – conferma Luciano Guerrieri, già presidente dell’Authority di Piombino e attualmente commissario governativo in attesa dell’AdsP – sarà dato in concessione per 40 anni (rinnovabili) con una estensione di circa 100 mila metri quadrati. Nel piano d’impresa è compresa non solo la demolizione di navi obsolete ma anche il refitting – di cui San Giorgio è esperto – e la costruzione di moduli navali. Un nuovo ramo d’impresa per la Fratelli Neri livornese.
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