Logistica italiana e industria a confronto in Assolombarda

Un tavolo dei relatori.
MILANO – Due giorni di seminari tematici su quattro temi che legano l’industria nazionale al sistema logistico intermodale, con i suoi punti di eccellenza e le sue criticità. Ha davvero coperto un vuoto culturale la prima edizione di “Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry”, appuntamento che si preannuncia annuale nella sede di Assolombarda e si è sviluppato tra giovedì e ieri con oltre 700 partecipanti. Promotori il Propeller International, la Federazione del Mare, Alsea, Assologistica e Assolombarda, il confronto si è sviluppato tra le eccellenze italiane dello shipping, della logistica, delle spedizioni e i portavoce dell’industria più significativa del sistema Italia.
[hidepost] Tanta carne al fuoco nei quattro seminari, tanto che sul dettaglio dei temi sviluppati occorrerà tornare in approfondimenti mirati. Obiettivo ribadito anche dai presidenti delle associazioni di categoria più rappresentative – Gian Enzo Duci per Federagenti, Roberto Alberti per Fedespedi, Nereo Marcucci per Confetra, ma non solo – l’aumento della competitività nazionale e internazionale delle imprese e dei territori, facendo si che la logistica non sia solo una componente a valle del processo produttivo ma vi sia integrata totalmente. Per una maggiore efficienza del sistema, puntando anche alle innovazioni portate dalla riforma portuale, dalla “rivoluzione” doganale italiana, dallo sviluppo dei trasporti cargo su nave e su ferrovia, da un sistema di credito ancora più disponibile e non ultimo da un contributo del mondo accademico da coinvolgere e amplificare.
Eccellenze delle imprese, aspettative del mondo della distribuzione anche per l’avvento – già in atto – di tecniche rivoluzionarie per la vendita on line e per la consegna persino con i droni – incomprensioni nell’ambito della catena, proposte e assicurazioni, sono stati oggetto di think tank di grande spessore. Con l’obiettivo primario – è stato ribadito – di abbattere le inefficienze del sistema logistico nazionale che costano alla produzione industriale italiana circa 13 miliardi di diseconomie all’anno.
C.G.
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