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UCINA e Nautica Italiana in guerra per i saloni

GENOVA – Siamo ormai alla guerra dichiarata tra UCINA e Nautica Italiana. Quest’ultima associazione, affiliata a Fondazione Altagamma che rappresenta l’eccellenza del Made in Italy nautico nei settori Industria, Servizi a Territori – ha voluto ringraziare l’onorevole Scalfarotto per il suo impegno a sostegno del comparto e stigmatizza la decisione di UCINA che, “con atto irresponsabile e unilaterale” ha rifiutato la proposta del MISE, che il sottosegretario ha formalmente proposto alle due associazioni nautiche nel corso dell’incontro del 1º febbraio a Milano.

[hidepost]Come dichiarato pubblicamente dal sottosegretario Scalfarotto, UCINA ha volontariamente e unilateralmente deciso di rinunciare al finanziamento, già sicuro, per la manifestazione genovese di settembre 2017. “Un atto incosciente – scrive Nautica Italiana – che ha come fine evidente quello di negare la possibilità che lo stesso Ministero finanzi, in aggiunta, una nuova manifestazione nautica in Versilia, benché complementare e non concorrenziale per data, per target e per format. Ma non solo. UCINA si oppone oggi alla proposta del MISE di finanziare in modo più ampio un nuovo sistema di eventi nel Paese che moltiplichi le possibilità di business per tutte le aziende del settore”.

“UCINA – come dichiarato da Scalfarotto in un’intervista al Secolo XIX – continua la nota di Nautica Italiana – ha diffidato dell’onestà del Ministero, che da oltre 50 anni finanzia la manifestazione genovese contribuendo, sicuramente in passato, al suo successo nel mondo, e della sua capacità di verificare e valutare la non concorrenzialità dei due eventi. UCINA ha preferito sottrarre i fondi a tutto il settore, sprezzante della assoluta necessità per l’Italia di agire in una logica di “Sistema Paese” per far fronte alla concorrenza internazionale”.

Nautica italiana, “che ha sempre cercato di portare avanti un dialogo costruttivo con l’obiettivo di fornire nuovi strumenti al comparto, considera la decisione della presidenza di UCINA totalmente irragionevole e irresponsabile verso tutta la nautica italiana, che istituzionalmente avrebbe il dovere di rappresentare. E si chiede a questo punto se l’atteggiamento della presidenza di UCINA non risulti coerente con interessi diversi da quelli del bene delle imprese nautiche italiane”.

Con questo atto UCINA – ribadisce ancora la nota – si è assunta coscientemente la responsabilità di danneggiare l’intero comparto italiano, e in particolare il territorio genovese, per anni punto di riferimento per la nautica mondiale. Territorio che Nautica Italiana ha sempre rispettato e che fin dall’inizio ha cercato di inserire in modo costruttivo nei propri progetti. Nautica Italiana – a cui aderiscono oggi oltre 80 aziende produttrici di imbarcazioni accessori e servizi, identificando l’intero comparto sia in termini di rappresentatività di fatturato che nei diversi settori – ribadisce ancora una volta la propria strategia, ovvero di creare e attivare nuove forme di espressione per il comparto produttivo nautico italiano, affinché possa consolidare e ri affermare con forza la sua leadership internazionale. In questo quadro, l’evento di Viareggio non è stato progettato per essere una copia di altri già esistenti, e così non sarà.

Ed ecco la risposta di UCINA:

“L’unico accordo che c’era, redatto per iscritto, era sul tavolo del sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico dallo scorso 30 novembre. I termini di questo accordo, ricordati e condivisi dallo stesso onorevole Scalfarotto in un’intervista pubblicata il 6 gennaio scorso al quotidiano nazionale che riporta oggi alcune sue dichiarazioni, erano chiari e lineari: sostenere due eventi complementari organizzati rispettivamente da UCINA Confindustria Nautica e da Nautica Italiana, “a condizione che non fossero in concorrenza tra loro” e che la nuova kermesse viareggina rispetto al Salone Nautico di Genova avesse “un target differente: solo barche in acqua e solo yacht oltre il 24 metri di lunghezza”.

“Questo accordo non è stato sottoscritto da Nautica Italiana che, nonostante le dichiarazioni rese ancora in data 1 febbraio davanti al sottosegretario Scalfarotto, ha intrapreso a cominciare dal Boot di Dusseldorf la promozione di una manifestazione che si sovrappone completamente al perimetro commerciale del Salone Nautico di Genova, rompendo di fatto le trattative in corso. La brochure e i moduli di adesione ai potenziali espositori che Nautica Italiana ha divulgato da fine gennaio dimostrano nei fatti la volontà di rivolgersi a tutti i settori merceologici e a tutte le unità da diporto dai dieci metri di lunghezza in su.

La realtà dei fatti è che, nel corso dell’incontro del 1º febbraio scorso, Ucina – Confindustria Nautica non ha accettato di avallare, senza alcun documento scritto, senza regole o garanzia alcuna, un contro-evento fotocopia del Salone Nautico di Genova.

“In una logica di sistema non bisogna dividere le risorse – ha commentato il presidente di UCINA Carla Demaria – il nostro Paese ha bisogno di progetti concreti e innovativi, non di copie di ciò che già esiste e funziona. In questo caso la concorrenza è distruttiva e depaupera l’intera filiera. UCINA, che rappresenta, promuove e difende tutta la filiera della nautica in Italia e all’estero, ha il dovere di tutelare il sistema e il Salone Nautico di Genova che da 56 anni lo rappresenta, in Italia e nel mondo. E bene fa UCINA a difenderlo. L’edizione 2017 si presenta in crescita. Le richieste raccolte dagli espositori italiani e stranieri al nostro stand al Salone di Düsseldorf sono molto positive: presenza rafforzata degli espositori già presenti nel 2016 e cantieri esteri che saranno presenti per la prima volta”.

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Pubblicato il
8 Febbraio 2017
Ultima modifica
25 Febbraio 2017 - ora: 12:50

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