Cargo ferroviario, così la rivoluzione: mega-investimenti e focus in Germania
ROMA – Alla fine sembra quasi una conversione sulla via di Damasco (ci perdoni San Paolo per l’accostamento): le Fs italiane hanno “scoperto” il cargo e si dichiarano disposte a entrare nel business in forze. Molto in forze: creando il polo “Mercitalia” che raggruppa Mercitalia Logistic, Mercitalia Rail, X Logistik, Cemat, Mercitalia Transport Services, Mercitalia terminal, TerAlp e TFL. Per dare un valore concreto a questa armata societaria, nella recente presentazione a Milano con il ministro Delrio è stato annunciato un piano d’investimenti 2017-2026 di 1,5 miliardi di euro, di cui 1 miliardo per il materiale rotabile e almeno 100 milioni per potenziare i nodi terminalisti che devono diventare collettori delle grandi linee del piano europeo TEN-T in chiave ferroviaria.[hidepost]
Renato Mazzoncini, amministratore delegato del gruppo, ha parlato di offensiva storica da parte di un comparto, le ferrovie dello Stato, che fino a ieri avevano trascurato il cargo dedicandosi ai più remunerativi settori dell’alta velocità per i passeggeri. Marco Grosso, amministratore delegato di Mercitalia Logistic, a sua volta s’è posto obiettivi ambiziosi: l’utile d’esercizio già nel 2018 e il raddoppio dell’attuale fatturato – 1 miliardo – entro il 2026. Davanti alla realtà degli ultimi tre anni, che è rappresentata da perdite operative intorno agli 800 milioni, sembra una sfida impossibile. Ma sia Mazzoncini che Grosso hanno sottolineato il fatto che da oggi i clienti potranno confrontarsi con un unico interlocutore invece che con la dozzina di società che “Mercitalia” ha messo insieme. Si punta anche decisamente sulla Germania con X Logistik già da tempo basata su quel paese, con l’aspirazione di diventare leader dei servizi di trazione.
Per Delrio, è musica alle sue orecchie, visto che da tempo insiste sulla necessità per l’Italia della “cura del ferro”. A Milano ha ripetuto il suo Mantra: “Se l’Italia avesse la logistica ferroviaria della Germania – ha detto – il nostro Pil sarebbe superiore al loro”.
Ancora: sviluppare il ferro è fondamentale, ma l’Italia deve fare un salto di qualità anche nella mentalità logistica, integrando perfettamente i trasporti su ferro, su gomma e sulle navi. Facile a dirsi: ora però siamo alla prova dei fatti.
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