Fincantieri la spunta per Saint-Nazaire

Giuseppe Bono
PARIGI – Su filo di lana in vista delle elezioni e forse nemmeno con troppo piacere: però il presidente francese Francois Hollande ha finalmente dato il via al salvataggio italiano dei Chantiers de l’Atlantique di Saint-Nazaire attraverso l’ingresso di Fincantieri. A far crollare il muro nell’orgoglio francese l’ingresso tra i nuovi soci, a fianco di Fincantieri (che avrà il 48%) la Fondazione Cassa di Risparmi di Trieste , già azionista di Unicredit, con il 7%. I francesi manterranno con il governo il 33% più il 12% del gruppo statale DCNS (difesa). Una clausola voluta da Hollande la dice lunga su come il governo francese ha subìto l’operazione: Fincantieri deve rimanere sotto il 50% dell’azionariato “per almeno 8 anni”. Ancora: nei prossimi cinque anni, non si perderà nemmeno un posto di lavoro.
[hidepost]Da parte sia Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, ha confermato che non ci saranno licenziamenti, ma anzi un piano di investimenti triennale da 100 milioni di euro, con nuovi ingressi di manodopera “da concordare”.
Oggi i cantieri di Saint-Nazaire scontano una pesante serie di difficoltà dei proprietari, i coreani di STX che avevano rilevato lo storico complesso dall’Alstom, anch’essa finita nei guai. Con Saint-Nazaire Fincantieri avvierà un’operazione “di sistema” che si avvarrà della sua altissima specializzazione nelle navi da crociera, allargando ulteriormente la produzione a giganti del mare destinati anche alle crociere nel Far East asiatico.
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