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Porto 2000, il nuovo scenario

Gianluigi Aponte

LIVORNO – Cento milioni d’investimenti sul porto, ma anche sulla città: è questo il risultato più evidente – e anche più significativo – che la cordata vincitrice della gara per la privatizzazione del 66% della Porto 2000 ha messo sul piatto. Con ricadute che non saranno solo economiche e di prestigio nel mondo delle crociere, ma che investiranno anche l’intera regione Toscana, facendo della nuova “stazione” uno dei punti focali del turismo navale nel Mediterraneo.

Vincenzo Onorato

[hidepost]Come abbiamo pubblicato sabato, la gara è stata vinta dall’ATI Sinergest Olbia, Moby Lines, terminal Ltm e Marinvest (Msc). Una vittoria netta, con 99,58 punti su 100 disponibili: significativo che sia stata l’offerta tecnica a determinare la vittoria, con 64,58 punti grazie a un piano d’investimenti di 91 milioni. Il secondo gruppo classificato (Creuers Barcellona e Aloschi) ci sono andati vicini, superando i vincitori con l’offerta tecnica (65 punti), ma cedendo nell’offerta economica (31,85 punti). Da rilevare che è stata proprio l’offerta economica a determinare la vittoria, perchè nelle offerte tecniche – cioè nei progetti per realizzare il comparto crociere – tutte e tre le cordate hanno presentato proposte di grande qualità e altrettanto interesse, che infatti si sono confrontate sul filo del rasoio. I 10,741 milioni offerti da Sinergest, Moby e Msc (rialzo d’asta del 34,5%) per il 66% delle quote ha fatto la differenza.

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Palese la soddisfazione del management della Porto 2000. Sia il presidente Massimo Provinciali (Autorità portuale) sia il rappresentante dell’altro socio. Pierluigi Giuntoli (Camera di Commercio) hanno sottolineato il successo della gara, contro le tante “gufate” che l’hanno accompagnata. Per Giuntoli, il valore della Porto 2000 aggiudicato dalla gara è un riconoscimento solo parziale a quello che la società potrà diventare: specie nelle mani di un gruppo come quello che ha vinto, in cui opera anche il secondo armatore al mondo, la MSC di Gianluigi Aponte. Soddisfatto anche Stefano Corsini, che ha “ereditato” il lavoro di Gallanti e Provinciali sul tema in piena sintonia.

Rimangono adesso gli adempimenti di legge, sul controllo delle certificazioni presentate dai vincitori. La vittoria netta dell’ATI Sinergest dovrebbe scongiurare il pericolo – sempre presente nelle gare importanti – di ricorsi al Tar. Terminati i controlli, si terrà la prima assemblea dei soci con la quale sarà ridisegnato il management. Si ipotizza un consiglio d’amministrazione composto da tre membri della cordata vincitrice, più un rappresentante ciascuno per l’Autorità portuale e la Camera di Commercio. Dal consiglio sarà poi designato il presidente.

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Rimangono aperti, per poter procedere alla effettiva nascita del nuovo “comparto crociere” livornese, tutti i problemi che hanno accompagnato in questi ultimi anni lo sviluppo dei traffici del comparto. Premesso che risolti questi passaggi nascerà un centro crociere tra i più importanti del Mediterraneo – il livello dei vincitori ma anche degli altri concorrenti lo conferma – elemento determinante sarà la disponibilità della calata Orlando, oggi occupata dal TCO dei rinfusi. Il quale TCO è in attesa della comparazione avviata dall’Authority portuale con la cordata dell’LTT di Barbera e Palumbo, sulla quale si attende di giorno in giorno una risposta (pare che il tutto si sia fermato dopo la segnalazione di Barbera all’ANAC per chiarimenti sulla metodologia della comparazione stessa). Anche le concessioni alla Compagnia portuale sull’Alto Fondale verranno cedute solo quando saranno pronti i magazzini “sostitutivi” in corso di costruzione. In pratica, è probabile che la cordata vincitrice potrà davvero metter mano al nuovo, grande, modernissimo e funzionale comparto crociere di Livorno non prima della fine dell’anno. Salvo sorprese: nel bene o (speriamo di no) nel male.

A.F.

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Pubblicato il
12 Aprile 2017

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